Urina Che Puzza Di Pesce Donna?
Generalità – Un’ urina con odore sgradevole può dipendere da una serie di cause; tra le più comuni ci sono: disidratazione, cambiamenti nella dieta, o un effetto collaterale di un farmaco. Meno comunemente, un forte odore delle urine può anche essere scatenato da una infezione, glicemia alta o danni al fegato,
Cosa vuol dire quando si sente puzza di pesce?
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Trimetilaminuria | |
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Trimetilammina | |
Specialità | endocrinologia |
Classificazione e risorse esterne ( EN ) | |
ICD-9 -CM | 270.8 |
ICD-10 | E88.8 |
OMIM | 602079 e 602079 |
MeSH | C536561 e C536561 |
GeneReviews | Panoramica |
Sinonimi | |
sindrome da odore di pesce | |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
La trimetilaminuria ( TMAU ), nota anche come sindrome da odore di pesce, è una rara malattia metabolica che provoca un difetto nella normale produzione dell’enzima flavina monoossigenasi (abbreviazione inglese FMO3, flavin containing monooxygenase 3, monoossigenasi contenente flavina 3).
- Qualora l’FMO3 non funzioni correttamente, o semplicemente non venga prodotta una quantità sufficiente di enzima, il corpo perde la sua capacità di degradare la trimetilammina (TMA) presente nella dieta, nella trimetilammina- N -ossido (TMAO) attraverso il processo noto come N -ossigenazione.
- In questa evenienza la trimetilammina si accumula nell’organismo e viene rilasciata attraverso la sudorazione, l’urina e il respiro, dando al soggetto affetto dal disturbo un forte odore di pesce emanante dal corpo.
Una variante della TMAU (nota come TMAU secondaria o TMAU2) è dovuta non a una causa genetica, ma a un’eccessiva produzione di TMA, che viene secreta probabilmente a seguito di disbiosi intestinale, alterato metabolismo o disturbi ormonali.
Quando le urine hanno un cattivo odore?
Urine maleodoranti – Quali sono le cause e le malattie associate? E i rimedi Le urine maleodoranti sono spia di patologie, infiammazioni o infezioni a carico dell’apparato urinario (comprensivo di reni, ureteri, vescica e uretra). Al disturbo può affiancarsi sangue nelle urine, urina torbida, bruciore durante la minzione.
Che odore ha l’urina di un diabetico?
Altre cause di odore delle urine – Variazioni dell’odore delle urine hanno in genere carattere temporaneo e non sempre sono una spia di condizioni patologiche. Tra le innumerevoli cause responsabili di queste alterazioni ricordiamo: Disidratazione (perché i soluti responsabili di cattivo odore aumentano la propria concentrazione; le urine assumono così un colorito particolarmente scuro e un caratteristico aroma di ammoniaca); Cistiti, infezioni urinarie, pielonefriti (infezioni renali), uretriti, prostatiti e vaginiti (in questo caso il problema può non essere legato al tratto urinario, considerata la vicinanza anatomica – per approfondire vedi: odore vaginale ); Insufficienza epatica ; Chetoacidosi diabetica e chetonuria (tipica anche del digiuno prolungato, si accompagna ad urine abbondanti dall’odore dolciastro, simile ad acetone); Fistula rettovaginale; Fenilchetonuria ( malattia rara presente sin dalla nascita); Assunzione di integratori di vitamina B-6 ; Disordini metabolici; Malattia delle urine allo sciroppo d’acero (rara); Trimetilaminuria o sindrome dell’odore di pesce (rara ); Anche alcuni farmaci possono alterare l’odore delle urine; tra questi ricordiamo alcuni antibiotici come l’ amoxicillina, l’ ampicillina, la nitrofurantoina, la ciprofloxacina, la norfloxacina, l’ ofloxacina ed il trimetoprim.
Come si chiama la puzza di pesce?
Il suo appello: se sospettate la trimetilaminuria cercate la diagnosi. Se non facciamo sapere che ci siamo saremo sempre dei malati invisibili – “Ho capito di avere “questa cosa” quando ero adolescente, anche se ho ottenuto la diagnosi solo pochi mesi fa – racconta Laura, trentenne lombarda – ma ora ho compreso, ricostruendo a posteriori, che il mio odore era diverso da quello degli altri già da piccola.
” Parliamo della trimetilaminuria, nota anche come TMAU: un difetto genetico ereditario dovuto a mutazioni a carico del gene FMO3 che un punto di vista strettamente medico non comporta rischi, ma che può essere decisamente invalidante dal punto di vista sociale. Chi né è affetto emana un odore peculiare, riconducibile a quello del pesce marcio, che può essere percepito come fortemente fastidioso.
In alcuni casi al punto da isolare letteralmente le persone che lo emanano. ” Io però non sentivo – spiega Laura – e continuo a non sentire questo odore. Né su di me, né su mio fratello, anche lui affetto dalla mia stessa mutazione genetica. A 13 anni per la prima volta una compagna di banco mi disse “il tuo alito puzza di pesce”,
A me pareva strano, considerando che la sera prima avevo mangiato tutt’altro e a colazione non avevo di certo ingerito del pesce. Ci rimasi male, ma non diedi particolare peso all’episodio. I problemi sono iniziati al liceo. Frequentavo un liceo femminile ed erano molto frequenti le scenate in cui si chiedeva a gran voce di spalancare le finestre per mandare via la puzza.
Fino al liceo però non ho mai avuto commenti diretti sul mio odore, non ho mai sospettato nulla. Ho iniziato a capire che qualcosa non andava mano a mano che i commenti aumentavano. Mi lavavo spesso, usavo deodoranti e borotalco, ma tutto sommato “questa cosa” – come la chiama Laura – non mi ha mai limitato veramente nei rapporti sociali.
- Così come non ha mai limitato mio fratello, che ha qualche anno più di me, ma con il quale non avevamo mai affrontato il tema.” Verso i 18 anni Laura ha iniziato a fare delle ricerche online.
- In italiano non esisteva nulla, ma lei trova diverso materiale in inglese e capisce che quello poteva essere proprio il suo problema.
Comprende che si tratta di una questione metabolica, ma che anche gli ormoni giocano un ruolo importante. “I sintomi peggiorano a prescindere dalla dieta, prima e durante il ciclo mestruale: mi sono accorta che l’odore viene percepito molto di più in quei giorni.
Ho imparato molto anche dalle testimonianze degli altri pazienti: lo stress sicuramente alcune persone assumono ansiolitici e antidepressivi per controllare lo stress derivato da ansia sociale e paranoia che le colgono mentre sono in luoghi pubblici, a scuola e a lavoro. Non possiamo applicare profumi, creme profumate e qualsiasi altro prodotto per la pelle che non sia molto basico, con ph da 4,5 a 5,5, altrimenti andrebbero in conflitto con la TMA che viene rilasciata dalla nostra pelle, peggiorando notevolmente l’odore.” Nonostante Laura avesse maturato la consapevolezza di avere la TMAU non ne ha mai parlato con la famiglia, o con i medici.
“Forse da un lato non l’ho fatto perché la mia vita andava bene così. Ho sempre avuto amici, relazioni sentimentali. Forse non l’ho fatto per paura: di non essere capita, per paura di colpevolizzare i miei genitori di una mutazione genetica ereditaria che potrebbero avermi trasmesso loro.
Sono fidanzata da 8 anni, ma ho parlato apertamente con lui solo dopo aver ottenuto la diagnosi. A posteriori il mio fidanzato mi ha raccontato di aver percepito, in alcune occasioni, un odore particolare. Ma a detta sua mai così fastidioso da farlo allontanare da me.” Parlare apertamente non è facile.
Questa patologia può comportare l’emanazione di odori anche molto forti, Ci sono persone che sono state isolate fin da piccole, emarginate brutalmente, con il rischio di sviluppare patologie psichiatriche quali depressione, disturbi d’ansia o dell’umore e analoghi,
Anche se non si tratta del caso di Laura, lei è ben consapevole della portata sociale di questa sindrome. “Ho deciso di cercare una conferma diagnostica perché, an che se io lavoro per la stessa azienda da tempo senza problemi, leggo di molte persone che a causa dell’odore che emanano vengono continuamente licenziate, isolate, mobbizzate.
Penso che la diagnosi possa essere una tutela, si tratta di una condizione che in alcuni casi può essere anche molto disabilitante. Ritengo giusto che ci siano delle tutele legali per chi ne è affetto. Voglio provare a seguire la dietoterapia, unico possibile strumento per tenere sotto controllo l’odore tipico della trimetilammina, che io non riesco a metabolizzare e quindi rilascio attraverso sudore, urine e respiro.
Si tratta però di una dieta piuttosto drastica, che va seguita sotto controllo medico e va monitorata costantemente. Inoltre sono convinta che ci siano molte persone nella mia situazione, che non sanno di avere questa sindrome. Il fatto che ci siano 20 persone con la malattia oppure 2000 può cambiare radicalmente la prospettiva, se non facciamo sapere che ci siamo saremo sempre dei malati invisibili e per noi non ci sarà mai una cura.” Laura oggi è seguita dall’ Equipe Medica dedicata alla cura e assistenza dei pazienti affetti da Malattie Metaboliche presso la Pediatria dell’Ospedale San Paolo di Milano, ASST Santi Paolo e Carlo, diretta dal Dr.
Giuseppe Banderali. Leggi anche TMAU, trimetilaminuria o Sindrome da odore di Pesce: al San Paolo di Milano c’è una equipe dedicata
Come eliminare la puzza di pesce dalle parti intime?
Le infezioni più rischiose – È possibile essere soggette a infezioni vaginali trasmesse per via sessuale e se l’odore è causato da un’ infezione funginea : per ‘debellarla’ devi cambiare il Ph interno della stessa vagina, così da non permettere più la sopravvivenza del parassita.
Cosa fare se puzza di pesce?
4/6 – Pulire la cappa e pavimento – Seconda cosa molto importante, se avete cucinato sui fornelli (quindi non in forno) e avete utilizzato la cappa, dovrete necessariamente detergere quest’ultima. L’odore che la cappa assorbe e in seguito rilascia rimane se non viene lavata a fondo, soprattutto se si tratta di pesce.
Smontate la cappa e sostituite il panno assorbi-odori o lavatelo bene in acqua bollente, detersivo per piatti e bicarbonato. Dopo avere lavato la cappa, è necessario pulire il pavimento. Quando si cucina il pesce, il vapore e gli odori intaccano tutte le superfici. Iniziate riempiendo un secchio con acqua calda e aggiunte una soluzione detergente composta da qualche goccia di limone, bicarbonato di sodio e un po’ di detersivo.
Passate con uno straccio il pavimento e risciacquate.
Come capire se si ha un’infezione alle vie urinarie?
Quali sono i sintomi dell’Infezione delle vie urinarie? – Occorre prestare attenzione quando uno o più dei seguenti sintomi si manifesta:
senso di bruciore quando si urina un bisogno intenso, frequente e urgente di urinare senso di peso o di dolore alla parte lombare della schiena o nella parte dell’addome sopra il pube urine torbide, scure, con sangue o maleodoranti sensazione di stanchezza o di fiacchezza febbre o brividi di freddo
In generale, ognuno dei sintomi sopra descritti può essere la prima avvisaglia di un’infezione delle vie urinarie.
Cosa bere per depurare le vie urinarie?
L’uva ursina possiede proprietà diuretiche, disinfettanti e antinfiammatorie delle vie urinarie. Oltre a svolge un’azione depurativa è indicata in caso di infiammazioni e infezioni delle basse vie urinarie, cistite, uretrite, prostatite acuta e cronica.
Come capire se hai il diabete dalle urine?
Che cosa valuta –
Indica il livello di glucosio nelle urineQuando i livelli di glucosio nel sangue sono normali, i reni – filtrando il sangue – fanno passare una quantità minima di zucchero nelle urine.Viceversa, quando ill glucosio nel sangue ( iperglicemia ) è in eccesso (superiore a 180 mg/dl), esso tenderà a passare nelle urine in quantità maggiori. È proprio questo eccesso di glucosio che viene evidenziato dall’analisi delle urine e può essere un indizio aggiuntivo che necessita però sempre di conferma mediante la determinazione della glicemia a digiuno e/o dopo test da carico orale di glucosio. Infatti la glicosuria può essere un evento tardivo e non è quindi utile a fare una diagnosi precoce,Non si può scoprire di essere diabetici con il solo esame del glucosio nelle urine.Il test si esegue normalmente raccogliendo un campione estemporaneo di urina fresca in un recipiente pulito e asciutto e portandolo ad analizzare rapidamente. Meglio non utilizzare la prima urina del mattino che è sedimentata per ore.
Cosa significa quando l’urina fa la schiuma?
Che cos’è la schiuma nelle urine? – La schiuma nelle urine è una situazione che può essere causata da una presenza abbondante di proteine nell’urina che può essere conseguenza di un trauma fisico, dell’assunzione di alcuni farmaci, di infezioni a reni o vie urinarie, o di patologie legate ai reni.
Come deve essere l’odore dell’urina?
Sintomi di urina maleodorante – In condizioni normali, l’ odore dell’urina è leggero. In caso di buona idratazione, l’urina è inodore altrimenti può assumere l’aroma di qualcosa che è stato ingerito come gli asparagi o il caffè. Un odore forte e sgradevole delle urine, soprattutto se continua a verificarsi, può essere un segno di malattia.
odore di ammoniaca; odore troppo dolce, quasi zuccherino; odore di muffa; odore di zolfo.
Cosa vuol dire quando l’urina puzza di ammoniaca?
di Elena Meli e Cristina Marrone – Scheda 4 di 6 Di norma la pipì dovrebbe essere limpida, di colore giallo paglierino e inodore. Può succedere però che abbia un odore molto sgradevole. Il sintomo può dipendere da molti fattori, tra cui l’alimentazione (asparagi, cavolfiori, aglio generano un odore forte e sgradevole) oppure l’utilizzo di alcuni antibiotici.
«Le urine maleodoranti però possono essere facilmente anche sintomo di infezioni urinarie: quando i batteri entrano nel tratto urinario e nell’uretra (il piccolo canale che consente all’urina di fuoriuscire), e poi si moltiplicano nella vescica causano l’infezione» spiega Rossella Nappi, ginecologa dell’Ambulatorio di endocrinologia ginecologica e della menopausa del Policlinico San Matteo di Pavia.
Nel caso di cistiti, pielonefriti (infezioni renali), uretriti, l’odore è causato da alcuni batteri come Proteus, Pseudomonas, Providencia, Morganella che trasformano l’urea (una componente dell’urina), in ammoniaca. In questi casi l’odore caratteristico è quello di ammoniaca o candeggina.
Come capire se si ha un cattivo odore?
Come Capire se Puzzi: 13 Passaggi (con Immagini) Sapere se emani un cattivo odore può essere una cosa difficile, perché il naso si abitua agli odori a cui è esposto abitualmente, incluso quello del proprio corpo. Tuttavia puoi ricorrere ad alcuni metodi per capire se questo aspetto sfugge al tuo controllo, come annusare i vestiti che ti sei appena tolto o anche chiedere a qualcuno di cui ti fidi se sente un odore sgradevole quando ti sta vicino.
- 1 Annusa profondamente il caffè prima di odorarti. Il caffè ha un aroma così forte da azzerare la sensibilità olfattiva. Prendi una tazza di caffè, o magari anche solo qualche chicco o il fondo della macchinetta, e fai qualche respiro profondo. Quindi, prova ad annusare l’odore delle ascelle o un’altra zona “a rischio” del corpo.
- 2 Togliti i vestiti e annusali. Spogliati e dedicati a qualcos’altro. Fai una doccia, guarda la TV o leggi un libro, dopodiché prendi i vestiti e annusali, specialmente nella zona delle ascelle e ovunque sudi copiosamente. Se senti un cattivo odore, gli indumenti potrebbero indicare un problema di bromidrosi.
- Se fai la doccia, potrai ripristinare la tua sensibilità olfattiva.
- 3 Massaggia il cuoio capelluto con la punta delle dita per testare l’odore del tuo corpo. Il cuoio capelluto è una delle aree più maleodoranti del corpo perché tende a sudare molto. Porta i polpastrelli al naso e inspira profondamente per capire se c’è qualcosa che non va.
- Frizionando il cuoio capelluto con la punta delle dita puoi catturare una quantità maggiore di odore, sufficiente a comprendere la situazione.
- 4 Leccati sul braccio per capire se il tuo alito è maleodorante. Prova a umettare con la lingua il dorso della mano o un punto del braccio, quindi avvicina il naso in cerca di tracce poco rassicuranti. La saliva ti aiuta a rilevare il tuo odore corporeo.
- 5 Chiedi a un amico o a un familiare di annusarti. Rivolgiti a qualcuno di cui ti fidi affinché ti fornisca una valutazione onesta. Digli che temi di emanare un odore corporeo particolarmente intenso e ascolta il suo parere. Metti in chiaro che vuoi la verità e che non ti sentirai offeso qualunque cosa ti dica. Dopodiché non te la prendere!
- 6 Osserva le reazioni di amici e sconosciuti. In genere le persone non dissimulano molto quando sentono un cattivo odore, soprattutto se si tratta di estranei che non hanno nessun motivo di mostrarsi gentili nei tuoi confronti. Osserva il modo in cui reagiscono quando si avvicinano e ascolta eventuali commenti che potrebbero esternare con altre persone. Anche se le loro reazioni possono mortificarti, considerale solo per sapere se c’è qualcosa che non va e che dovresti correggere.
- Per esempio, possono allontanarsi man mano che ti avvicini, coprire la bocca o il naso con le mani o fare un commento sull’odore emanato dalla tua pelle.
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- 1 Fai la doccia o il bagno tutti i giorni. Lavandoti quotidianamente, potrai sbarazzarti di qualsiasi odore corporeo. Presta maggiore attenzione alle zone più problematiche, come le ascelle e l’area genitale. Inoltre non trascurare l’igiene intima eliminando ogni traccia di residuo fecale.
- Pulisci bene le aree dietro le orecchie e tra le dita dei piedi. Strofina accuratamente tutto il piede.
- Anche se probabilmente non hai bisogno di lavare quotidianamente i capelli, fai lo shampoo almeno una volta a settimana.
- 2 Indossa capi puliti ogni volta che fai la doccia. I vestiti possono iniziare a impregnarsi di odori sgradevoli anche se sono stati indossati una volta sola, quindi è meglio lavarli dopo ogni utilizzo. Inoltre, mettendo indumenti puliti appena uscito dalla doccia, ti sentirai più fresco e a tuo agio.
- Anche se decidi di indossare un paio di jeans una seconda volta, cambia sempre i calzini e la biancheria intima. Se sei donna, cambia spesso gli assorbenti o i tamponi – in genere ogni 4-6 ore – in modo che non comincino a produrre odori fastidiosi.
- Inoltre, indossa vestiti larghi e traspiranti. Quando gli indumenti sono troppo attillati e non permettono il passaggio dell’aria, il sudore aumenta e potrebbe cominciare a sentirsi.
- 3 per un paio di minuti, due volte al giorno. Quando devi lavare i denti, prendi lo spazzolino e metti una piccola quantità di dentifricio. Inclinalo formando un angolo di 45 gradi rispetto al bordo gengivale. Spostalo avanti e indietro lungo i denti, evitando di strofinare troppo energicamente per non danneggiare le gengive.
- Inoltre, almeno una volta al giorno.
- 4 Applica il deodorante la sera e la mattina. Il deodorante è più efficace se applicato prima di andare a letto che non al mattino. Poiché la pelle si secca durante la notte, ha la possibilità di penetrare meglio. Tuttavia, se temi di non essere perfetto il giorno successivo, aggiungine un altro po’ la mattina dopo.
- 5 Applica il talco sui piedi per mantenerli asciutti e profumati. Dopo la doccia, cospargi leggermente i piedi con talco per bambini o un altro prodotto in polvere con effetto essiccante. Li terrà più asciutti evitando che producano cattivi odori durante il giorno.
- Se alcune zone del corpo sudano eccessivamente, puoi applicarlo anche in questi punti.
- 6 Prova un profumo per capelli o uno shampoo secco per migliorare l’odore del cuoio capelluto. Lavando i capelli tutti i giorni rischi che si secchino, quindi è comprensibile che tu voglia evitare questo problema. Tuttavia potresti percepire un odore strano prima lavarli di nuovo, quindi prova a spruzzare un po’ di profumo per capelli tra uno shampoo e l’altro.
- Se usi lo shampoo secco, cospargi o spruzza il prodotto, quindi massaggialo sul cuoio capelluto, dopodiché pettina o spazzola la tua chioma. Lo shampoo secco può anche evitare che i capelli diventino troppo grassi.
- I profumi formulati appositamente per i capelli non causano secchezza come potrebbero fare quelli normali.
- 7 Consulta il medico se non riesci a determinare la causa della bromidrosi. Se fai la doccia tutti i giorni e lavi correttamente tutte le parti del corpo, ma ancora noti occhiatacce e commenti spiacevoli sul tuo odore, dovresti consultare il tuo medico: potresti soffrire di un disturbo che lui è in grado di diagnosticare indicandoti la terapia da seguire.
- È importante soprattutto se incominci a emanare cattivo odore all’improvviso.
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- Alcuni farmaci possono alterare l’odore corporeo. Chiedi al medico i possibili effetti collaterali dei medicinali che stai assumendo.
- Applica il profumo sui punti caldi del corpo, quelli dove “batte il cuore”. Spruzzane un po’ sui polsi e anche dietro il collo. Evita di strofinare tra loro i polsi perché non durerà a lungo. Puoi anche nebulizzarlo un poco davanti a te e camminare attraverso la nuvola sospesa nell’aria.
- Considera di modificare la tua alimentazione. Probabilmente adori l’aglio, il curry, le cipolle, la birra e le spezie, ma l’odore prodotto da questi alimenti può essere poco gradevole per alcune persone. Se pensi che possa essere un problema, assicurati di mangiare e bere le stesse cose di coloro che ti circondano affinché sia più difficile che ognuno di voi percepisca odori poco piacevoli!
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Cosa bere per avere un buon odore intimo?
Dieta sana per la salute intima Sapevi che la tua salute intima dipende anche da ciò che mangi? L’alimentazione influisce sull’equilibrio dei miliardi di microrganismi che vivono nel tuo corpo, vagina inclusa. «Li hai da quando sei nata e il loro insieme si chiama microbiota: circa 600 generi diversi e oltre 10.000 specie», dice la ginecologa Giulia Zinno, presidente dell’Associazione ginecologi consultoriali. «Poiché l’intestino dialoga con l’apparato urogenitale, può avvenire un passaggio di germi dal colon alla vagina anche dall’interno, a causa della permeabilità dei tessuti», avverte l’esperta. «Perciò le alterazioni della flora batterica intestinale colpiscono anche gli organi sessuali».
- In questo ecosistema così sensibile, il ciclo, il sesso, gli antibiotici e i cibi sbagliati possono facilmente alterare il pH (circa 4,5) con conseguenze parecchio fastidiose: odori sgradevoli, candida, cistite, dolore durante i rapporti.
- Viceversa, una dieta sana oltre a regalarti una pancia piatta e una pelle luminosa, ti aiuta a,
Alcuni alimenti, poi, sono dei veri alleati della sua salute. Cosmo ti dice quali. Yogurt & Co, Gli alimenti fermentati come kimchi (cavolo coreano, il superfood del momento), yogurt, miso, kefir e crauti, sono ricchi di probiotici. Ovvero, di batteri “buoni” in grado di traslocare dalla pancia alle zone intime e colonizzare le mucose vaginali.
Se li mangi spesso, aiuti sia la flora intestinale sia l’ecosistema vaginale a restare sani. Salmone e tonno, Contengono gli acidi grassi Omega 3 che non solo mantengono idratate ed elastiche le pareti della vagina, ma ne migliorano la lubrificazione e, quindi, anche la sua funzione autopulente. Per assicurarti questi benefici, mangia pesce 2 volte alla settimana.
Se sei vegetariana, sostituisci con qualche noce ogni giorno o assumi un integratore di alta qualità. Spinaci. Sono una fonte di magnesio, minerale che riduce l’infiammazione e migliora il microcircolo. Se li metti spesso nel menù riduci il rischio di dolore durante i rapporti, guarisci più in fretta da vaginiti e infezioni e favorisci l’orgasmo.
Arance, La vitamina C di cui sono ricche aiuta le ghiandole surrenali a produrre naturalmente gli ormoni sessuali. Inoltre, ha un ruolo fondamentale nella sintesi del collagene, essenziale per l’elasticità dei muscoli e dei tessuti, vagina compresa. Fai il pieno di spremute! Edamame, Tutti i derivati della soia, compreso questo popolare snack orientale, aiutano a mantenere i tessuti tonici e lubrificati in modo ottimale.
Inoltre, tofu, latte di soia e yogurt di soia contengono isoflavoni, sostanze simili agli estrogeni, dall’azione idratante e lubrificante. Vino rosso, Un calice (o due) a pasto aumenta il desiderio sessuale. Lo diceuno studio del Journal of Sexual Medicine.
- Il motivo? No, il leggero effetto euforizzante che fa perdere le inibizioni non c’entra (sebbene ci sia anche quello).
- Il vino rosso è ricco di polifenoli, sostanze che stimolano il rilascio di estrogeni favorendo il rilassamento della muscolatura liscia vaginale e l’eccitazione.
- Ostriche,
- Sono una vera miniera di zinco, un minerale che contrasta la secchezza vaginale (quindi, puoi dire addio a prurito e bruciori), regola il ciclo mestruale e combatte le infezioni.
Considerati tutti questi fantastici benefici, non è certo un caso se le ostriche sono considerate un cibo afrodisiaco. Avocado, Il benessere della tua vagina dipende anche dai grassi “buoni” monoinsaturi come quelli contenuti nell’avocado, nelle noci e nell’olio d’oliva.
Aiutano il tuo corpo a bilanciare meglio gli ormoni sessuali e a contrastare la secchezza vaginale. A maggior ragione se attraversi un periodo di stress, hai il ciclo in tilt e gli ormoni sballati, dunque, non escluderli dalla tua dieta. Uova, Sono una fonte di vitamina D, che oltre a essere indispensabile per la buona salute delle ossa ha un ruolo nel benessere intimo.
Un suo deficit, infatti,ti espone al rischio di vaginosi batterica, un’infezione. Secondo recenti studi, però, basta assumere questa vitamina per 15 settimane per prevenire e curare il disturbo. Oppure, mangia più cibi che ne sono ricchi. Per esempio, 3-4 uova a settimana.
Aglio. Ok, non sarà il massimo per l’alito, ma per la tua vagina è super: l’aglio è antibatterico, antivirus, antimicotico e, quindi, anche anticandida (che è un fungo). Occorre aggiungere altro? Ce la fai a fare un piccolo sforzo e a usarne un pezzettino quando cucini? Fallo solo per lei. Comunque, esistono anche gli integratori.
Cereali integrali, Orzo, frumento, avena e farro non raffinati sono ricchi di fibra, utilissima perché nutre i batteri buoni e spazza via in modo naturale le scorie tossiche, modificando in meglio la flora batterica. Così il tuo sistema immunitario si fortifica e sei meno soggetta a infezioni.
- Inoltre, i cereali integrali contengono molta vitamina E che mantiene integre le strutture cellulari.
- Occhio: una sua carenza provoca infiammazioni, prurito e secchezza vaginale.
- Lenticchie,
- Sono un cibo a effetto acidificante (come in genere tutti i legumi secchi e la carne magra), un vero alleato contro la cistite.
Se aumenti le dosi di lenticchie, piselli e fagioli nella tua dieta, a discapito degli alimenti alcalinizzanti (frutta, patate), abbassi il pH delle urine creando un habitat decisamente ostile alla propagazione dei batteri. Enrique Díaz / 7cero // Getty Images Hai mai fatto caso che il tuo odore corporeo varia a seconda se stai ovulando o sei in attesa del ciclo? Se lo senti diverso vai dal ginecologo: può essere la spia di un’infezione. Ma se vuoi migliorarlo, sappi che certi cibi (così come la pillola e il sesso regolare) ti assicurano un pH più profumato e.
- Sexy. Eccoli.
- MELA Secondo la rivista scientifica Archives of Gynecology and Obstetrics le donne che mangiano una mela al giorno hanno una migliore lubrificazione intima.
- Grazie alla florizina, un potente fitoestrogeno presente nella buccia, e alle abbondanti dosi di vitamina C, che agiscono sulle secrezioni attenuando i cattivi odori.
ACQUA Proprio così, la soluzione più efficace per mantenere l’area vaginale umida, pulita e con un buon odore è anche la più semplice: bere molta H2O, durante il giorno. Anche sotto forma di succhi. Un’idea piccante? Aggiungi zenzero e cannella ai tuoi drink, così cambi anche il “tuo” sapore.
Lui apprezzerà e il sesso sarà più hot. SEMI DI LINO Ti senti poco lubrificata? Prima del sesso, fai uno spuntino a base di semi di lino. Contengono fitoestrogeni che aiutano ad aumentare i livelli di estrogeni e a lubrificare la vagina. Se è in corso una piccola infezione o uno sbalzo ormonale (per via della sindrome premestruale), sgranocchiane una manciata tutti i giorni: eliminano i germi responsabili del cattivo odore e riequilibrano la flora batterica.
Così preservi il tuo profumo. BANANA Un frutto da condividere: fa bene anche a lui! È infatti ricco di potassio, una delle sostanze di cui è composto il liquido vaginale, ma anche lo sperma. Se avete fatto un’abbuffata all’happy hour, sappi che questo minerale contrasta gli sgradevoli effetti degli alimenti ricchi di sodio (stuzzichini & Co.), ovvero: calo del flusso di sangue ai genitali (che rende difficile raggiungere l’orgasmo), gonfiore, secchezza vaginale e cattivo odore e sapore corporeo. : Dieta sana per la salute intima
Che odore ha la candida?
Definizione – Le secrezioni vaginali maleodoranti sono sintomo di un processo infiammatorio e/o infettivo a carico della vagina e del collo dell’utero, La micosi vaginale da Candida albicans si manifesta solitamente con perdite abbondanti, bianche, simili a latte cagliato, con odore dolciastro di lievito,
A queste secrezioni maleodoranti si associano arrossamento, edema, prurito e bruciore vulvare e vaginale, soprattutto durante la minzione, I sintomi peggiorano tipicamente nella settimana che precede le mestruazioni, La vaginosi batterica – spesso causata da Gardnerella vaginalis – presenta come sintomo principale un’abbondante secrezione maleodorante di colore bianco-grigiastro, fluida e, talvolta, schiumosa.
Queste perdite presentano un caratteristico odore amminico (simile al pesce avariato ) che diventa molto intenso quando si verifica un’alcalinizzazione delle perdite, ad esempio dopo il coito e le mestruazioni. In qualche caso, inoltre, si associano prurito, bruciore o dolore,
- Secrezioni vaginali schiumose giallo-verdastre e maleodoranti, eritema, disuria e dispareunia sono provocate anche dalla tricomoniasi (infezione da Trichomonas vaginalis, generalmente trasmessa sessualmente).
- La vaginite da Chlamydia thrachomatis (infezione a trasmissione sessuale) resta spesso asintomatica, ma può provocare anche perdite gialle, mucopurulente, inodori o acri, con disuria, rapporti sessuali dolorosi e sanguinamento vaginale,
Le vulvovaginiti infiammatorie non infettive sono rare; in questi casi, il cattivo odore può essere dovuto a reazioni di ipersensibilità o ad irritazioni dovute a vari agenti, tra cui spray igienici o profumi, saponi, assorbenti, spermicidi, creme o lubrificanti vaginali, contraccettivi in lattice e diaframmi.
- Secrezioni vaginali abbondanti estremamente maleodoranti possono derivare dalla presenza di corpi estranei (es.
- Tamponi dimenticati o residui di carta igienica); sintomi associati comprendono eritema, disuria e, talvolta, dispareunia.
- Altra causa comprende la presenza di fistole tra l’ intestino e il tratto genitale – possibile complicanza del parto vaginale, della chirurgia pelvica o della malattia infiammatoria intestinale – che consente alla flora intestinale di disseminarsi attraverso il tratto genitale.
Secrezioni vaginali maleodoranti possono rappresentare, inoltre, gli effetti della terapia radiante o dei tumori pelvici (situazioni che ledono i tessuti, quindi compromettono le normali difese).
Come si prende l’infezione da Gardnerella?
Gardnerella: come si prende – La gardnerella può essere diffusa tramite contatto sessuale ed è più frequentemente osservato come si trasmetta dalle donne agli uomini e dalle donne alle donne. Non è stato invece definitivamente stabilito che gli uomini possano trasmettere un’infezione da gardnerella alle donne.
Quando le urine sono torbide e maleodoranti?
Quali malattie si possono associare alle urine maleodoranti? – Tra le patologie che possono essere associate alle urine maleodoranti ci sono: insufficienza renale, pielonefrite, prostatite, trichomonas, uretrite, calcoli renali, cistite, clamidia, diabete, gonorrea, insufficienza epatica.
Cosa vuol dire quando l’urina puzza di ammoniaca?
di Elena Meli e Cristina Marrone – Scheda 4 di 6 Di norma la pipì dovrebbe essere limpida, di colore giallo paglierino e inodore. Può succedere però che abbia un odore molto sgradevole. Il sintomo può dipendere da molti fattori, tra cui l’alimentazione (asparagi, cavolfiori, aglio generano un odore forte e sgradevole) oppure l’utilizzo di alcuni antibiotici.
«Le urine maleodoranti però possono essere facilmente anche sintomo di infezioni urinarie: quando i batteri entrano nel tratto urinario e nell’uretra (il piccolo canale che consente all’urina di fuoriuscire), e poi si moltiplicano nella vescica causano l’infezione» spiega Rossella Nappi, ginecologa dell’Ambulatorio di endocrinologia ginecologica e della menopausa del Policlinico San Matteo di Pavia.
Nel caso di cistiti, pielonefriti (infezioni renali), uretriti, l’odore è causato da alcuni batteri come Proteus, Pseudomonas, Providencia, Morganella che trasformano l’urea (una componente dell’urina), in ammoniaca. In questi casi l’odore caratteristico è quello di ammoniaca o candeggina.
Come si prendono le infezioni alle vie urinarie?
Le infezioni delle vie urinarie, note anche con la sigla IVU, si verificano quando i batteri, penetrando attraverso l’ uretra (il condotto che trasporta l’urina dalla vescica all’esterno) proliferano e si moltiplicano nelle vie urinarie. Sono disturbi piuttosto frequenti,
Cosa fare in caso di infezione alle vie urinarie?
Come si cura l’infezione delle vie urinarie – Il trattamento delle infezioni delle vie urinarie è basato fondamentalmente sulla terapia antibiotica e comprende:
Fosfomicina (Monurol) Trimetoprim-sulfametoxazolo (Bactrim, Septra, etc) Fluorochinoloni (ciprofloxacina, levofloxacina) Nitrofurantoina (Macrodantin, Macrobid) Sulfamidici Cephalexin (Keflex) Cefalosporine ad ampio spettro (ceftriazone, cefotaxime, cefepima) Tetracicline (doxiciclina) Aminoglicosidi (gentamicina) Beta-lattamici (ampicillina/sulbactam, ticarcillina/clavulanato, piperacillina/tazobactam, meropenem) Imipenem/cilastatina Aztreonam
Per quanto riguarda le donne in gravidanza possono essere utilizzati, perché sicuri nelle prime fasi della gestazione, solo alcuni antibiotici come i beta-lattamici orali, i sulfamidici e la nitrofurantoina. Al contrario il trimetoprim deve essere evitato durante il primo trimestre di gravidanza, mentre il sulfametossazolo deve essere evitato durante il terzo trimestre, in particolare vicino al parto.
In generale, la cura delle infezioni delle vie urinarie si differenzia – per tipo di antibiotico e durata del trattamento – in base alla loro causa e alla loro frequenza (se isolate o ricorrenti), in base alla durata dei sintomi, alle condizioni associate, all’età, alle allergie etc. Altro parametro importante in base al quale scegliere l’antibiotico da utilizzare è, una volta eseguita l’urinocoltura, l’esecuzione dell’antibiogramma, così da identificare con certezza il principio attivo al quale il batterio è più sensibile.
Quando invece ci sono altre cause patologiche alla base delle infezioni delle vie urinarie il trattamento è orientato a risolverle. Potrebbero essere necessari anche:
Analgesici : paracetamolo o ibuprofene per il dolore o la febbre Antivirali : ad esempio il cidofovir è la scelta d’elezione per trattare le infezioni del tratto urinario Antimicotici Chirurgia : può occasionalmente servire in caso di anomalie strutturali di base, drenare ascessi, anomalie anatomiche e lesioni neuropatiche del tratto genito urinario