Che Lingua Si Parla In Argentina?
Qual è la lingua più parlata in Argentina?
Anche se in Argentina non c’è una lingua ufficiale, quella più diffusa è senza dubbio il castigliano, con alcune piccole differenze rispetto a quello che si parla in Spagna.
Quante lingue si parlano in Argentina?
Lo spagnolo, lingua ufficiale – Il quechua e il guarani sono ancora parlati da una minoranza d’indigeni nella parte nord del paese, mentre lo spagnolo è parlato da tutta la popolazione sulla totalità del territorio. Se vuoi discutere, conversare e parlare con gli argentini, devi assolutamente masticare un minimo la lingua.
Tanto più che gli argentini adorano discutere e scherzare con gli stranieri. Sarebbe un peccato perdersi dei begli incontri solo perché non si parla bene la lingua. Se hai qualche lacuna, fai un ripasso prima della partenza, impara i vocaboli e le espressioni di base. Fai in modo di imparare il minimo indispensabile per cavartela discretamente nella vita quotidiana.
Non aver paura a buttarti, gli argentini apprezzeranno sempre lo sforzo e non se la prenderanno mai con te se farai degli errori grammaticali, di coniugazione o se la tua pronuncia non sarà perfetta. Se ti può aiutare, utilizza un dizionario di traduzione italiano-spagnolo.
Come si dice ciao in Argentina?
Ciao adiós Grazie, Ciao. Adiós. chao
Come ci si saluta in Argentina?
Modi di salutare e congedarsi in spagnolo – La prima: «¡ Hola !» Questa parola si usa e non la elimineremo dal dizionario. Però, se vogliamo, non dobbiamo per forza usarla da sola; può essere accompagnata da « ¿Qué tal? », « ¿Cómo estás? »: – « ¡Hola! ¿Qué tal estás? » – « Muy bien.
gracias ». Questo è un saluto abbastanza informale, è un tipo di saluto che usiamo con i nostri amici: « ¡Hola! » « ¿Qué tal? » « ¿Qué tal estás? » E possiamo rispondere così : « Muy bien, gracias » « Muy mal », non so, forse stai male. Un altro saluto che possiamo usare, questa volta più formale, è BUENOS DÍAS, BUENAS TARDES o BUENAS NOCHES, dipende dalla parte del giorno in cui ci troviamo.
In realtà, possiamo anche dirlo dopo la parola HOLA : « ¡Hola, buenos días! » « ¡Hola, buenas tardes! » « ¡Hola, buenas noches! » «¡ Hola, buenas ». « ¿Qué pasa? » Questi saluti sono colloquiali, informali, Non possiamo salutare così il nostro capo, per esempio. Riassumiamo : Quanti modi di salutare abbiamo imparato oggi? La prima già la conoscete: la parola HOLA, che può essere accompagnata da altre espressioni o altre domande, per esempio «Hola, ¿qué tal?», «Hola, qué tal estás?». Se vogliamo salutare in modo un po’ più elegante, possiamo dire «Buenos días», «Hola, buenos días», «Buenas tardes» o «Buenas noches».
Hola, ¿qué tal? → Questo è SALUDAR ¡Adiós, hasta luego! → Questo è DESPEDIRSE
Quando mi congedo, posso usare diverse forme di congedo. La prima è «¡Adiós!». ADIÓS è una parola che uso quando vado via, ADIÓS può essere però anche un po’ forte, un po’ radicale, Se ti dico «¡Adiós!», sembra che non ti rivedrò mai più; per questo si usano di solito altre espressioni alternative.
Per esempio, ¡ Hasta luego ! (se so che ti rivedrò dopo), ¡ Hasta pronto!, ¡Hasta otro día!, ¡Hasta mañana! Sono diversi modi di congedarsi senza essere troppo forti, radicali. Quando voglio congedarmi in modo un po’ più formale, posso usare anche le espressioni buenos días/buenas tardes/buenas noches accompagnate dalla parola ADIÓS,
«¡ Adiós, buenos días! » «¡ Adiós, buenas tardes! » «¡ Adiós, buenas noches! » e quindi sono molto formale ed elegante, Ma, quando voglio congedarmi dagli amici e voglio usare una formula di congedo informale e colloquiale, posso usare delle altre espressioni. ATTENZIONE! In Spagna siamo abituati a usare una parola che non è di origine spagnola, bensì di origine italiana ed è la parola ¡ CHAO ! Questa parola, che noi scriviamo alla spagnola, C – H – A – O, noi la usiamo un po’ diversamente. In italiano si usa per SALUTARE («¡Hola!») e per CONGEDARSI («¡Adiós»).
Ma, quando gli spagnoli usano questa parola – «¡ CHAO !» -, è solo per CONGEDARSI, quando me ne vado a casa. Bene, abbiamo imparato vari modi per salutare e congedarsi. Adesso hai più opzioni e puoi dire cose diverse da «¡ Hola !» o « ¡Adiós! ». Dicci nei commenti come si saluta nella tua lingua e come ci si congeda.
¡Nos vemos pronto! ¡Hasta luego! ¡Hasta pronto! ¡Chao!
Come si dice birra in Argentina?
Ma che cos’è il lunfardo? – Tutto ciò ha un’origine storica. Fin dagli anni ’30 del 1800, subito dopo la dichiarazione di indipendenza dell’Argentina dalla Spagna, gli italiani a Buenos Aires erano numerosi. Nel 1869, anno del primo censimento nazionale, il 10% degli abitanti di Buenos Aires era italiano.
- Nel 1895, il numero è aumentato fino al 40%.
- Nella maggior parte dei casi, si trattava di uomini adulti, con un tasso di produttività alto, che lavoravano per strada ed avevano interazioni costanti con altri abitanti, dice Fernando Devoto, direttore dell’Istituto di Ricerca dell’Università Cattolica a Buenos Aires, ed esperto della storia dell’immigrazione italiana in Argentina.
“È logico che ci sia stata una contaminazione linguistica”, continua Devoto. Illustrazione di Rosemarie CC ( Leggi anche: Le 6 migliori città per lavorare in italiano ) Nel ventesimo secolo molti italiani sono tornati in Italia, e gli arrivi sono drasticamente diminuiti. Nel frattempo, i figli degli italiani che sono rimasti hanno iniziato ad usare lo spagnolo,
- Anche se l’italiano non si parla più nelle strade, rimane un’incrostazione nella lingua comune,” dice Devoto.
- Il lunfardo stava prendendo forma.
- Per esempio, esistono parole che derivano direttamente da quelle italiane: si dice birra e non cerveza, laburar e non trabajar, nonno invece di abuelo, bochar invece di reprobar,
In realtà molti termini sono dialettali, perché soprattutto nel diciannovesimo secolo gli immigrati parlavano dialetto e non italiano. Tra i termini dialettali c’è per esempio pelandrun, che viene dal lombardo. Si usa anche viejos (vecchi) per parlare dei genitori, così come si usa in Veneto. Illustrazione di Rosemarie CC (Leggi anche: Quali sono le differenze tra le varietà di spagnolo parlate nel mondo? )
Qual è la lingua straniera più simile all’italiano?
Lo spagnolo è in assoluto la lingua più vicina all’italiano. Anche chi non ha mai studiato una parola di spagnolo si ritroverà a capire un parlante di madrelingua spagnola durante una conversazione semplice e non concitata.
Per cosa è famosa l’Argentina?
Nella lista di cosa vedere in Argentina senza dubbio la natura occupa un posto rilevante: dalla cordigliera delle Ande ai laghi glaciali, passando per le distese di Pampa e le famose cascate di Iguazu, il Paese del tango è capace di offrire ai viaggiatori paesaggi straordinari.
Quale lingua è più parlata?
1. Inglese – Al primo posto tra le lingue più parlate nel mondo c’è l’ inglese, Tra le persone che lo utilizzano come prima o seconda lingua, arriviamo ad un totale di circa 1,5 miliardi di parlanti in 24 Paesi, L’inglese deve la sua diffusione alle imprese coloniali britanniche e alla sua semplicità, che lo rende utile nel commercio e nelle relazioni internazionali.
Qual è la lingua più raffinata al mondo?
FRANCESE – LA PIÙ BELLA LINGUA PARLATA Se esiste una lingua che raccoglie un consenso unanime in tutto il mondo sulla sua bellezza, è il francese.
Qual è la terza lingua più parlata al mondo?
3. L’inglese – Senza sorprese, l’inglese trova agevolmente posto nella top 3 delle lingue più parlate al mondo in quanto 380 milioni di persone lo utilizzano in quanto lingua madre, ma se si considerano anche i non nativi resta la prima lingua al mondo.
Più di 1 miliardo di persone parla l’inglese come seconda o terza lingua in diverse circostanze, in particolare nel mondo degli affari, nell’ambito dei viaggi e soprattutto nel campo delle relazioni internazionali. Più di 50 paesi ricorrono all’inglese come lingua ufficiale, Si tratta anche di una lingua ufficiale presente in almeno un paese di ciascun continente.
Nei paesi in via di sviluppo, parlare fluentemente inglese può essere percepito come un segno di successo.
Come si risponde a Hasta pronto?
Esempio dialogo formale –
Spagnolo | Italiano | |
Recepcionista | Buenos días, ¿en que puedo ayudarla? | Buongiorno, come posso aiutarla? |
Cliente | Buenos días, una reserva para el espectáculo de esta noche, por favor. | Buongiorno, una prenotazione per lo spettacolo di questa sera per favore. |
Recepcionista | Muy bien, ¡hasta luego! | Molto bene, a presto! |
Cliente | Muchas gracias a usted, ¡hasta luego! | Molte grazie a lei, a presto! |
Come si risponde a Hola Que tal?
~ 8 espressioni per un piccolo vocabolario ~ –
“Buenos días / Buenas tardes / Buenas noches” ma soprattutto “Buenas!”: s ono i saluti quotidiani, da dire rispettivamente la mattina, il pomeriggio e la sera. Ricordatevi che anche se “noche” significa notte, la linea tra sera e notte è molto sottile, ciò significa che ” buenas noches” non va utilizzata solamente quando state per andare a dormire, ma anche per salutarvi, dopo una cena trascorsa insieme agli amici. L’espressione ” Buenas!”, invece, può essere utilizzata durante tutto l’arco della giornata. È un modo allegro e veloce per dire “Ciao!”.
“Adios! / Venga!” : entrambi i termini vengono utilizzati quando ci si saluta, ma nel momento in cui si va via e ci si separa. Uno degli errori più comuni che fanno gli italiani, infatti, è salutare con il termine ” Hola ” anche quando ci si separa, “Hola ” va utilizzato solamente all’inizio, quando ci si incontra. Per separarsi, vanno utilizzati i termini ” Adios ” o ” Venga “. L’espressione ” Venga! ha un significato particolare in verità: vuol dire anche ” Forza! Dai, andiamo!”, ma molto spesso viene utilizzata anche per salutarsi, magari prima di chiudere una chiamata al telefono o tra c olleghi quando finisce la giornata di lavoro: “Venga! Hasta mañana (a domani), o “Hasta luego (ciao, a dopo)”.
“Vale” : un’espressione che sentirete sempre. Significa semplicemente “Ok” e viene utilizzata per qualsiasi cosa, spesso alla fine di ogni domanda. Ad esempio: “Ci vediamo domani alle 8, ok?” – ” Nos vemos mañana a las 8, vale? “. Molto spesso si risponde alla domanda, pronunciando nuovamente ” Vale “.
“Como vas?”: è un’espressione colloquiale per chiedere “Come stai”. La maggior parte delle persone impara subito a dire “Que tal?”, però sappiate che ascolterete molto spesso anche “Como vas?”, se entrate ad esempio in un bar o in un negozio. È importante sapere anche che quando gli spagnoli salutano, non dicono semplicemente “Hola!”, ma dicono ” Hola, que tal? ” Con questo non significa che dobbiate rispondere dicendo se state bene o se state male e ricambiare la domanda, basta rispondere con “Hola!”. All’inizio ricordo che rispondevo sempre, aggiungendo “Todo bien, gracias y tu?”, però non è necessario.
“Me cobras, por favor?” : il verbo ” cobrar ” significa “riscuotere”, ma l’espressione ” Me cobras? “, che tradotta in italiano non ha molto senso, viene utilizzata per chiedere il conto, quando siete in un ristorante o in un bar. Può bastare anche un semplice ” la cuenta, por favor “, però questa espressione è pronunciata molto spesso dagli spagnoli.
Pasta : rimanendo in tema di pagamenti, in Spagna sentirete molto spesso il termine ” pasta “, che non ha assolutamente il significato che conosciamo noi. Non si tratta di cibo, ma si tratta di soldi. La parola “pasta” indica denaro, che siano banconote, monete o carta di credito.
“Qué guay!” : un modo di dire che mi piace moltissimo. Significa “Che bello”, “fantastico”, “meraviglioso”. Lo si utilizza per parlare di qualcosa di piacevole, che sia qualcosa che è capitato nella vita, oppure per descrivere una serata tra amici, un posto, una sensazione.
“Qué rico!” : termine usato in ambito culinario. Se vuoi fare i complimenti a qualcuno per il delizioso piatto preparato, ti basterà dire “Que rico!” oppure ” Está riquísimo!”. Se vuoi comportarti come un locale, puoi dire ” Qué guay, tío! Está riquísimo” !
“Tío/tía” : come citato già sopra, questi due termini significano letteralmente “zio” e “zia”, però vengono utilizzati come si usa anche in inglese, ad esempio con “dude” o “mate”. Normalmente tra amici, quando c’è confidenza. Molto comune sentire per strada due amici che si salutano dicendo ” Hola! Que tal, tío?”
Come ti chiami in Argentina?
Come ti chiami? ¿cómo te llamas?
Come si dice nonna in Argentina?
‘Abuela, la la la’, il coro che sta spopolando in Argentina Dopo il passaggio della fase a gironi hanno iniziato ad esultare insieme ad una signora anziana, inventando come coro ‘Abuela, la la la’, ovvero nonna.
Come si dice in spagnolo ti amo?
Ti amo te quiero te amo Gesù ti amo per questi demoni che non Ti amano. expand_more Jesús, Te amo, en nombre de los demonios que no aman a Usted.
Qual è la religione in Argentina?
INFORMAZIONI GENERALI Capitale Buenos Aires. Superfice (Km²) Km 2.780.272 Nome Ufficiale Repubblica Argentina (proviene dal latino argentum, che significa argento). IL GOVERNO Dal punto di vista politico è una repubblica federale composta da 23 Province (provincias) ed un Distretto Federale, le cui competenze sono quelle di stati confederati.
- DIVISIONI AMMINISTRATIVE Provincie (stati federali) dell’Argentina.
- L’Argentina rivendica il controllo delle Isole Falkland (Islas Malvinas) e di una fetta di Antartide, entrambe considerate parte della provincia della Terra del Fuoco.
- L’Argentina è divisa in ventitre province (provincias; singolare provincia), e una città autonoma (comunemente nota come la capitale federale ma ufficialmente come “Capital de la República” o “Capital de la Nación”).
* La capital federal; l’attuale nome ufficiale del distretto federale è Ciudad Autónoma de Buenos Aires. Buenos Aires è la capitale dell’Argentina fin dal 1880 (prima di allora il paese non aveva capitale), ma ci sono stati progetti per spostare il centro amministrativo altrove.
- Durante la presidenza di Raúl Alfonsín venne approvata una legge che ordinava il trasferimento della capitale federale a Viedma, una città nella provincia di Río Negro.
- Erano in corso degli studi di fattibilità quando problemi economici uccisero il progetto nel 1989.
- Anche se la legge non è mai stata formalmente annullata, è divenuta una semplice reliquia storica, e il progetto è stato dimenticato.
Le province sono divise in unità secondarie più piccole chiamati departamentos, ovvero dipartimenti. Esistono 376 dipartimenti. La provincia di Buenos Aires ha 134 divisioni simili note come partidos. Departamentos e partidos sono a loro volta suddivisi in municipalità o distretti.
- In ordine decrescente per numero di abitanti, le principali città dell’Argentina sono: Buenos Aires, Córdoba, Rosario, Mendoza, Tucumán, La Plata, Mar del Plata, Salta, Santa Fe, San Juan, Resistencia, e Neuquén.
- POPOLAZIONE Argentina e un paese di poca densità demografica, sono 36.223.947 abitanti (censimento 2001), principalmente residenti nelle principali città.A diiferenza della maggioranza dei paesi latinoamericani, il 95% della popolazione e di razza bianca, con un 85% di discendenti europei (principalmente di italiani e spagnoli).
Argentina ci sono poche persone meticce (persone di origine mista europea e indigena), arrivando solo al 4,5%; e la popolazione indigena pura (mapuches, collas, tobas, matacos, chiriguanos,etc.) rappresenta sol il 0,5 %. Un buona percentuale di popolazione risiede in Capital Federal e Buenos Aires.
PASSAPORTI E VISTI Per i cittadini italiani NON occorre alcun visto, per soggiorni turistici fino a 3 mesi (il permesso è comunque estendibile facilmente per altri 3 mesi, direttamente sul posto); è indispensabile avere il PASSAPORTO ITALIANO con validità di almeno 3 mesi al momento dell’ingresso nel paese; le stesse condizioni valgono per i paesi limitrofi (Cile, Bolivia, Paraguay, Brasile e Uruguay), attraverso i quali si può transitare liberamente da e per l’Argentina; NON occorre, né si consiglia, alcuna vaccinazione.I cittadini italiani in viaggio per turismo non necessitano del visto per entrare in Argentina.
Per una permanenza fino a 90 giorni è sufficiente esibire, oltre al passaporto, il biglietto aereo di andata e ritorno o di proseguimento del viaggio e una carta di credito internazionale, per dimostrare di avere fondi sufficienti per il soggiorno. All’uscita dal paese, non è consentito il possesso di una somma superiore a 10.000 US$. FUSO ORARIO In ARGENTINA il fuso orario è 4 ore in meno rispetto all’Italia (5 quando è in vigore l’ora legale italiana). REQUISITI DI INGRESSO I turisti stranieri provenienti da paesi vicini necessitano solamente del documento d’identità per l’ingresso nel Paese.
I turisti provenienti da altri paesi devono presentare il passaporto valido con o senza visto: a seconda dei casi si consiglia di contattare l’ambasciata o il consolato più vicino. ACQUISTI In ARGENTINA si possono acquistare oggetti in cuoio e antiquariato; i maglioni di lana sono di buona qualità, ma non sempre facili da trovare.
ECONOMIA L’agricoltura e l’allevamento rappresentano le risorse economiche fondamentali. Si coltivano prevalentemente grano, granoturco, avena, orzo, segale, ma anche il lino da seme, la canna da zucchero, il cotone e il tabacco. Abbondante è la produzione di vino e in crescita quella del riso.
In Patagonia l’allevamento ovino è la tipologia più diffusa, mentre nel resto del Paese predomina quello bovino. Il Paese basa la propria economia sull’esportazione di lana, pellami, carne e cereali. Il turismo è un settore che cresce di anno in anno e che rappresenta una buona quota del P.I.L. argentino.
L’economia argentina ha attraversato negli ultimi anni uno dei periodi più bui della sua storia, che l’ha portata sul lastrico. Varie sono le cause del crack del sistema economico, in primo luogo la parità fra il valore del peso e del dollaro Usa. Grazie ad aiuti stranieri, al sostegno estero e ai cambiamenti nel tessuto politico nazionale, si sta avendo una ripresa lenta, ma positiva.
- L’economia argentina in generale è un misto di passato e presente.
- Fondamentali risultano l’allevamento bovino e l’agricoltura, in particolare la coltivazione di grano che proviene dalla Pampa e quella di uva, da cui si ricavano ottimi vini che vengono largamente esportati, in particolare negli Stati Uniti.
Grandi sono le risorse energetiche del Paese, a partire dal petrolio e dai gas naturali, che non sono stati però sfruttati adeguatamente, bloccando lo sviluppo industriale del Paese che si concentra soprattutto nell’industria di lavorazione delle risorse agricole.
VALUTA Il peso argentino e la moneta ufficiale In ARGENTINA 1 Euro equivale a circa 3,30-3,70 pesos argentini; spesso l’Euro viene accettato come moneta corrente,si consiglia il cambio in loco, in sportelli di Banca e case di cambio autorizzate; sono facili da utilizzare e ben accette ovunque tutte le carte di credito (anche se qualche volta comportano un supplemento di costo); non sono consigliabili i travellers’ cheques.
Esistono diversi Bancomat nelle città, possono essere utilizzati per ritirare denaro con le principali carte di credito La carta moneta in circolazione sono da 100, 50,10 e 2 pesos, mentre le monete sono da 1, 0,50, 0,25, 0,10, e 0,005 centavos (esiste anche da 0,001 ma non viene mai utilizzata) TRASPORTI LOCALI Cinque compagnie aeree argentine tentano di far sembrare più piccolo questo grande paese.
In alcuni casi, l’aereo può essere meno costoso dell’autobus. Per i voli interni è prevista una tassa d’imbarco che si aggira sui US$6 (incluso il 21% d’IVA). Gli autobus che percorrono lunghe distanze sono veloci e confortevoli, alcuni dispongono anche di un servizio di ristorazione; per contro il prezzo dei biglietti è piuttosto alto e soggetto a incredibili variazioni.
Alcune imprese private hanno assunto il controllo dell’estesa rete ferroviaria del paese ma, se si escludono le linee pendolari di Buenos Aires, hanno mostrato ben poco interesse a migliorare il servizio passeggeri, che resta particolarmente scadente (e ridotto) nelle province di Río negro, Chubut, Tucumán e La Pampa.
PREZZI E COSTI Fino a poco tempo fa l’Argentina era un paese caro da visitare, tanto che gli stessi argentini avevano l’abitudine di passare le vacanze in paesi ‘non cari’ come gli Stati Uniti. La politica economica che fissava il valore di un peso a un dollaro americano manteneva i prezzi alti ma l’inflazione sotto controllo.
Con la recente svalutazione del peso ogni scommessa è persa. Il peso è precipitato: potrà essere un buon affare per i turisti a basso profilo economico, ma solo se l’inflazione resta sotto controllo. Il governo preme perché non vengano aumentati i prezzi, visto che un’inflazione galoppante precipiterebbe nel caos la già debole economia del paese.
Negli anni settanta e ottanta, l’inflazione annua era sempre sopra il 100%, e spesso anche di più, con una punta sorprendente del 5000% nel 1989. Data l’instabilità economica del paese, i turisti avveduti dovrebbero tener d’occhio il mercato dei cambi e l’andamento della situazione economica. Ufficialmente i dollari statunitensi non sono più accettati, ma dal momento che scarseggiano sono molti i negozianti che sarebbero felici di averne.
In un cambio ufficiale avrete un tasso migliore, ma preparatevi a stare in fila per delle ore. Non sorprende che vi sia anche un prospero mercato nero, principalmente per i dollari americani ma anche per gli euro; evitatelo – non solo è illegale, ma potreste finire con in mano dei pesos contraffatti.
- Il prelevamento ai bancomat, che tengono conto del tasso di cambio in corso, è il modo migliore per tenersi informati sul valore instabile del peso.
- Visa e MasterCard sono le carte di credito più accettate, ma non contate solo su queste – alcuni viaggiatori ci hanno riferito di avere avuto problemi per farsi accettare le carte di credito in alcuni negozi.
Lo stesso discorso vale per i travellers’ cheque. Ai ristoranti si usa lasciare una mancia di circa il 10%. Non è abitudine contrattare, se non nei mercati artigianali delle zone andine nord-occidentali. MANCE E usanza lasciare l’equivalente di un 10% dell’importo in caffetterie e ristoranti.
- Questo vale anche per tassisti, portinai, facchini.
- COMUNICAZIONI TELEFONICHE Prefisso telefonico: 0054 dall’estero I telefoni pubblici funzionano con monete correnti.
- Esistono anche locutori pubblici aperti 24 ore.
- Per chiamare all’interno del paese occorre anteporre al numero di telefono lo 0 (zero) ed il prefisso della rispettiva località (il prefisso locale per chiamare i numeri della Città di Buenos Aires è 11).
Per chiamare all’estero occorre anteporre il 00 (doppio zero), il prefisso del paese ed il prefisso della rispettiva città. Le tariffe per le chiamate sono ridotte dalle ore 22.00 alle 08.00. I numeri che cominciano per 0-800 son gratuiti e quelli che cominciano per 0-810 hanno il costo di una chiamata locale anche se si utilizzano da località differenti del Paese.
- VITA NOTTURNA La movida salsera in Argentina è vivacissima.
- Grande è infatti la passione degli argentini per i ritmi del Caribe che si ballano in moltissimi locali, concentrati soprattutto nelle grandi città come Buenos Aires, capitale salsera del Paese.
- L’elenco delle salsoteche è lunghissimo; il consiglio è quello di seguire le indicazioni delle tante trasmissioni radiofoniche che mandano in onda musica latina.
Buenos Aires è anche la capitale del tango e moltissime sono le milongas: basta fermarsi in un caffè e chiedere e vi sapranno indicare quelle più vicine a voi. CONSIGLI SANITARI Nessuna vaccinazione è obbligatoria né consigliata: in tutto il Paese il livello igienico è eccellente e si può consumare tranquillamente qualsiasi cibo o bevanda.
- Per viaggi in alta quota in Argentina, oltre i 2.500/3.000 metri si consiglia di consultare preventivamente il proprio medico.
- MEDICINALI Si consiglia di mettere in valigia i medicinali di uso abituale e quelli di prima necessità come disinfettanti, cerotti, aspirine, antinevralgici e disinfettanti intestinali, anche se le farmacie sono ben fornite e per la maggior parte dei farmaci non occorre presentare alcuna ricetta.
ASSICURAZIONE Si consiglia di stipulare polizze assicurative personali per l’assistenza medica ed altri servizi alla persona durante il Vostro viaggio; in caso di bisogno é bene essere coperti da polizze stipulate nel paese di origine; si consiglia altresì di stipulare un’assicurazione contro l’annullamento del viaggio da parte del cliente, considerate le alte penali.
CUCINA La cucina è uno dei punti forti: la carne bovina costituisce la base dell’alimentazione nazionale, di eccellente qualità e digeribilità; “l’asado” (carne alla brace) è il piatto tipico, famoso in tutto il mondo; sono ottimi anche il pesce ed i piatti a base di pasta fresca all’italiana; i vini sono variati e di eccellente qualità.
L’ingrediente tradizionale per eccellenza della cucina indigena e’ il mais. La “Empanada” e’ un piatto di origini arabe fatto con la grasa de pella (il lardo). Le “humitas” sono avvolte in foglie di mais, banana o cambur in tutto il Sudamerica. La “Carbonada” è un piatto a base di carne di manzo. ELETTRICITA’ In ARGENTINA, 220 volt, le prese sono identiche a quelle italiane (anche se qualche volta manca il foro centrale per la terra) GUIDE Le guide sono di buon livello. Sono disponibili guide in Italiano, specie in alta stagione, dappertutto in Inglese e Spagnolo.
LINGUA In Argentina la lingua ufficiale è lo spagnolo (castigliano), ma alcune comunità di immigrati hanno conservato la propria lingua come elemento di identità e in particolare l’italiano è compreso quasi da tutti, cosa che evidenzia la forte influenza esercitata sul paese dalla più consistente comunità di immigrati.
L’inglese, parlato in modo preciso ed elegante, è invece salvaguardato con cura dal gruppo anglofono ed è abbastanza diffuso. Le lingue indigene sono 17 e comprendono il quechua, il mapuche, il guaraní, il tobas e il matacos. RELIGIORELIGIONE In Argentina la religione ufficiale è quella cattolica (92%) anche se, di fatto, esiste una totale libertà religiosa.
- I protestanti assommano al 2% così come gli ebrei, ma si pratica anche l’islamismo, la regione greco ortodossa, quella russa ortodossa e altre.
- In Argentina la religione cattolica, religione ufficiale dello stato, è impregnata di credenze popolari che hanno poco o niente a che vedere con la dottrina ufficiale.
Per esempio, lo spiritualismo e il culto dei morti sono molto radicati tra la gente e veri e propri pellegrinaggi nei luoghi in cui sono seppelliti parenti o personaggi famosi sono molto frequenti. FLORA E FAUNA E’ importante non dimenticare che il turista è comunque un ospite in casa loro e che, per quanto possibile, deve osservare un comportamento amichevole, rispettoso e mai aggressivo.Ventidue parchi nazionali sono stati istituiti per proteggere questo ambiente così vasto e diversificato che ospita specie uniche al mondo di flora e fauna, quali il caimano (o yacaré), il puma, il guanaco (un animale simile al lama che, al contrario di quest’ultimo che vive ad alta quota sulle Ande, risiede invece in pianura), il nandù (simile allo struzzo), il condor delle Ande, il fenicottero, svariate specie di mammiferi marini e strani uccelli di mare.
Anche le boscaglie spinose, le foreste vergini pluviali, i cactus fioriti e le immense distese di foreste di araucaria del Cile e di faggio australe sono protetti. CONSIGLI UTILI ABBIGLIAMENTO In ARGENTINA l’Abbigliamento consigliabile sono abiti e scarpe comode; da non dimenticare la giacca a vento un leggero panta-vento e qualche capo caldo da indossare sotto (ottimo il “pile”); fate in modo che questi capi non Vi infagottino troppo.
Altri accessori indispensabili: • occhiali da sole, di buona qualità anche se non esageratamente protettivi • creme solari di fattore protettivo medio • zainetto (piccolo, maneggevole e impermeabile) per qualche indumento aggiuntivo TASSE AEROPORTUALI In ARGENTINA sono di 14-17 Euro per le partenze internazionali.
Come chiamano gli argentini?
Argentina | |
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Nome degli abitanti | Argentini |
Geografia | |
Continente | America |
Confini | Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay, Uruguay |
Come si dice Buenos Aires?
Buenos Aires nell’Enciclopedia Treccani Città dell’ (203 km 2 con 14.966.530 ab. nel 2017), capitale federale della Repubblica, situata ai limiti della Pampa, sulla riva destra del Río de la Plata, a circa 170 km dall’Atlantico. La Grande B., tra le maggiori del mondo (12.795.000 ab.
- Nel 2007, secondo stime internazionali), si estende su oltre 4000 km 2 ed è costituita dal distretto della Capitale Federale e da 24 municipi, alcuni dei quali hanno dimensioni demografiche di grandi,
- Nel 1986 fu deciso di trasferire le funzioni di capitale federale alla cittadina di, in Patagonia, ma, a causa della posizione geografica marginale di quest’ultima, il presidente C.S.
Menem riconfermò B. nel suo ruolo. Il clima è di tipo subtropicale, con elevata umidità relativa (spesso sopra il 90%) e forti escursioni termiche diurne (fino a 16 °C), la temperatura media annuale è di 17-18 °C (gennaio 24 °C, luglio 10°); le precipitazioni si aggirano sui 1000 mm.
L’ambiente naturale inospitale (estuario poco profondo, brumoso, disadatto alla navigazione; distese sconfinate delle Pampas coperte di magra vegetazione e carenti di acque e materiale da costruzione) è stato modificato dall’uomo con grandi sforzi: le Pampas sono state rese fertili e il Río de la Plata, mediante dragaggi, risalibile anche da grosse imbarcazioni.
Il maggiore sviluppo di B. iniziò dopo il 1880, soprattutto per l’immigrazione europea e particolarmente italiana. Oggi è causa di eccessivo accentramento e di conseguenti squilibri territoriali, che si è cercato di riequilibrare a partire dagli anni 1970; B.
tuttavia continua a esercitare una netta supremazia sul paese. All’industria tradizionale della lavorazione della carne (peraltro l’unica che sia stata in parte decentrata) si sono aggiunti grandi impianti meccanici (automobili, macchine per scrivere), tessili (fibre artificiali), chimici ecc., ubicati soprattutto nei sobborghi meridionali.
Numerose sono le raffinerie, tra cui una, molto cospicua, nel municipio di Avellaneda. La concentrazione delle industrie continua a essere favorita dalla produzione di energia elettrica in loco e dalla buona rete di trasporti: una raggiera di linee ferroviarie converge su B.; due oleodotti la congiungono con i giacimenti petroliferi delle province di Chubut e ; due gasdotti provengono dai campi metaniferi delle province di Chubut e Santa Cruz; molto attivo è il, modernamente attrezzato e costituito da vari bacini, tutti collegati da canali e sormontati da ponti; l’aeroporto di Ezeiza, a SO dell’agglomerazione, è un grande scalo internazionale.B.
Qual è la lingua che si avvicina di più all’italiano?
La famiglia delle lingue romanze – Per individuare le lingue facili per un italiano non bisogna allontanarsi molto da casa. Quando si parla di “lingue vicine” si implica infatti anche la vicinanza geografica dei popoli che parlano determinate lingue. Nel caso delle lingue romanze, partendo dall’Italia ci si dovrà rivolgere ad Occidente, cioè in direzione della Spagna: verso oriente l’italiano “confina” con il Greco, con le lingue slave e germaniche.
- Lo spagnolo è in assoluto la lingua più vicina all’italiano,
- Anche chi non ha mai studiato una parola di spagnolo si ritroverà a capire un parlante di madrelingua spagnola durante una conversazione semplice e non concitata.
- E, ovviamente, lo spagnolo sarà in grado di capire l’italiano.
- Il Catalano è una lingua a sé stante parlata nella regione della Catalogna, e ha anche una variante valenciana.
Parlata da oltre 11 milioni e mezzo di persone, è la seconda lingua di Alghero, in Sardegna ed è una delle lingue più parlate al mondo grazie alla colonizzazione spagnola del Sud America. Continuando il tour linguistico della Penisola Iberica, si arriva al Portoghese.
A parte piccole difficoltà nella pronuncia di suoni nasali che l’italiano non possiede, il portoghese non è particolarmente difficile da imparare. Bisogna tener presente però che il portoghese del Portogallo è piuttosto diverso dal portoghese parlato in Brasile e che sussistono principalmente differenze di pronuncia (esattamente come tra l’inglese britannico e l’inglese americano).
Rispetto allo spagnolo, il francese risulta più difficile da capire e apprendere per un italiano, tuttavia in qualità di lingua romanza il francese possiede diverse similitudini con l’italiano, tra cui la coniugazione dei verbi e la variazione dei sostantivi a seconda del genere e del numero.
C’è da dire però che pronunciare il francese non è esattamente una passeggiata a causa dei molti suoni gutturali, nasali e da lettere mute che, pur essendo presenti nella scrittura delle parole, non devono essere pronunciate. L’inglese non appartiene alle lingue romanze ma alle lingue germaniche, Nonostante la sua distanza linguistica dall’italiano è la lingua straniera più parlata in Italia a causa del suo insegnamento scolastico e della sua enorme diffusione mondiale in qualità di “lingua franca” del commercio e della comunicazione scientifica.
La diffusione dell’inglese si deve anche alla sua semplicità di apprendimento : il numero molto limitato di variazioni nella coniugazione dei verbi, l’assenza di variazioni di genere tra i nomi comuni, parole corte e semplicità sintattica sono tra i punti a favore dell’inglese che, tra le lingue germaniche, è senza dubbio la più semplice.
Che differenza c’è tra spagnolo è argentino?
Verbi (con accenti) diversi – Tutti i corsi di spagnolo al mondo sono pensati per lo spagnolo standard, più vicino allo spagnolo di Spagna che a quello degli altri paesi ispanici. Inevitabilmente, quando uno studia per mesi quello spagnolo e poi arriva qui, si trova davanti una situazione abbastanza confusa.
Spagna : ¿De dónde eres? Argentina :¿De dónde sos ? Spagna : ¿Tienes miedo? Argentina : ¿ Tenés miedo?
Altre volte si tratta solo di cambiare l’accento nella seconda persona singolare, che qui tende a essere sull’ultima sillaba, specialmente nell’indicativo presente e nell’imperativo presente.
Spagna :¿Me pasas la sal? Argentina :¿Me pasás la sal? Spagna :¿Me mandas? Argentina :¿Me mandás ? Spagna : Sabes que Argentina : Sabés que Spagna : Pones el dinero Argentina : Ponés el dinero Spagna : ¡Gana hoy! Argentina : ¡ Ganá hoy! Spagna : ¡Disfruta! Argentina : ¡ Disfrutá !
Tuttavia, se chiedete a un argentino vi diranno di parlare pure il vostro spagnolo di Spagna che tanto vi si capisce lo stesso – in fondo, è quello che studiano a scuola anche loro!
Quale lingua è più parlata?
1. Inglese – Al primo posto tra le lingue più parlate nel mondo c’è l’ inglese, Tra le persone che lo utilizzano come prima o seconda lingua, arriviamo ad un totale di circa 1,5 miliardi di parlanti in 24 Paesi, L’inglese deve la sua diffusione alle imprese coloniali britanniche e alla sua semplicità, che lo rende utile nel commercio e nelle relazioni internazionali.
Che lingue si studiano in Argentina?
Nel dopo guerra a partire dal 1953, istituzione della Cristoforo Colombo, si aprono, in tutta l’Argentina, varie scuole private paritarie bilingui italo argentine. Vi si insegna lo spagnolo, italiano, inglese e in alcune, quelle che hanno il Liceo Linguistico, anche il francese.