Farmaci anticolinergici-antispastici per la cura del vomito : Meclizina, Trimetobenzamide e Scopolamina. Farmaci stimolanti la motilità per la cura del vomito : Metoclopramide e Domperidone. Antistaminici per la cura del vomito : Dimenidrinato, Prometazina, Idrossizina.
Come fermare il vomito in modo naturale?
Rimedi fitoterapici – Molti prodotti naturali aiutano in caso di vomito. Un toccasana è l’infuso preparato con la radice di zenzero, in quanto apporta un’immediata sensazione di benessere. Altrettanto funzionale risulta essere l’infuso di menta piperita, una pianta che aiuta a distendere i muscoli dello stomaco anche in sinergia con la camomilla romana, che attenua la sensazione di nausea.
Come fermare il vomito limone?
Tè e limone per fermare la nausea – Una volta preparato il tè, è sempre preferibile il tè nero, basterà aggiungere del succo di limone fresco, oppure una fettina di questo frutto. Alcuni aggiungono anche qualche goccia di olio essenziale di limone al proprio tè che conferiscono comunque le giuste proprietà alla tisana.
Quanto può durare il vomito?
Per quanto tempo dura il vomito? – Il vomito non dovrebbe durare più di 1-2 giorni ed è generalmente innocuo, È importante fare visita al proprio medico di famiglia se i sintomi sono ancora presenti dopo 2 giorni. Si deve anche fare visita al proprio medico se:
Non si riesce a trattenere i fluidi; Il vomito appare verde o giallo; Si è ancora disidratati dopo aver utilizzato delle bustine per la reidratazione orale (si veda sotto).
Dove premere per far passare la nausea?
symptomnavi.ch La digitopressione (detta anche «agopressione» o «acupressione») è strettamente imparentata con l’agopuntura e deriva dalla medicina cinese. Attraverso la digitopressione vengono massaggiati determinati punti del corpo per attenuare i disturbi.
La digitopressione di un punto vicino al polso può essere impiegata per il trattamento della nausea, del vomito e per ottenere sollievo. Essa viene praticata con il polpastrello del pollice, dell’indice o del dito medio. Il polpastrello viene posto sul centro del punto e poi deve essere esercitata una pressione circolare in senso orario.
Il dito effettua 2–3 movimenti circolari al secondo. Così facendo, il polpastrello deve rimanere in stretto contatto con la pelle che circonda il punto, evitando di usare le unghie. Questo punto può essere massaggiato con le dita prima della che- mioterapia e prima di ogni pasto per 5 minuti.
Cosa bere col vomito?
Assunzione di liquidi: dopo il vomito, è importante reidratarsi – Per idratare l’organismo dopo un episodio di vomito è meglio introdurre piccole quantità di liquido come ad esempio acqua naturale a temperatura ambiente, camomilla, acqua di riso, Se l’apparato digerente accetta questo primo approccio di dieta liquida, è consentito assumere poi una tazza di brodo tiepido, che contiene un’elevata concentrazione salina utile a ripristinare le perdite causate dal vomito.
A cosa è dovuto il vomito?
Definizione – Il vomito è un fenomeno che consiste nell’espulsione del contenuto dello stomaco ed, alcune volte, di quello presente nella porzione inferiore del tratto gastrointestinale attraverso la bocca. Dal punto di vista fisiologico, il vomito è caratterizzato da una complessa sequenza di eventi (riflesso del vomito) coordinata da un centro nel midollo allungato.
- La maggior parte degli stimoli emetici hanno origine dal tratto gastrointestinale e dal sistema nervoso centrale.
- Prima di vomitare, una persona prova, di solito, una sensazione di nausea, la pelle diventa pallida ed aumentano il ritmo cardiaco e la sudorazione.
- Alla fine, una serie di profonde inspirazioni sono seguite dalla chiusura della glottide ed i muscoli addominali iniziano energicamente a contrarsi,
La combinazione di questi movimenti aumenta la pressione addominale e comprime efficacemente lo stomaco. Lo sfintere esofageo inferiore si rilassa, permettendo al contenuto gastrico di entrare nell’esofago e, quando le contrazioni diventano abbastanza forti, avviene l’espulsione di questo materiale dalla bocca.
- Le sostanze che stimolano il vomito vengono definite emetiche,
- Rispetto a queste, il vomito agisce come un meccanismo protettivo, che rimuove queste sostanze dal tratto gastrointestinale, prima che notevoli quantità di queste possano passare in circolo.
- Il vomito può essere causato da una varietà di stimoli, tra cui una malattia sistemica (come l’ influenza ), stati emozionali, dolore intenso, forte distensione dello stomaco o dell’intestino tenue, movimento rotatorio della testa (come avviene nella cinetosi) o ingestione di certe sostanze (come solfato di rame, ferro o etanolo).
Molti episodi hanno una causa evidente, un esame obiettivo benigno e richiedono un trattamento esclusivamente sintomatico. In generale, si distinguono:
Vomito “centrale” : è un’emissione del contenuto gastrointestinale “facile” ed improvvisa, non preceduta da nausea; può avere cause diverse: traumi cranici, emicrania, affezioni dell’orecchio (sindrome di Ménière e labirintite ), disfunzioni metaboliche, ipertensione endocranica (secondaria a tumore o emorragie), meningite ed encefalite. Vomito gravidico : si associa a nausea e si manifesta nel primo trimestre di gravidanza, soprattutto al mattino o dopo l’ assunzione di cibo, Vomito ostruttivo : è alimentare o biliare o fecaloide; è conseguenza di un ostacolo parziale o completo che impedisce la progressione del contenuto gastroenterico (es. neoplasie, ulcera peptica, stenosi pilorica ed occlusione intestinale). Vomito psicogeno : solitamente è mattutino ed acquoso; può derivare da affaticamento, condizioni di stress, forti emozioni, eccitazione, paura, depressione ed altri disturbi psicologici. Vomito riflesso : è espressione di diverse condizioni, quali stimoli olfattivi, sgradevoli ed intensi, forti dolori (es. colica intestinale o renale) e cefalea vasomotoria. Inoltre, è associato a chinetosi (malessere provocato da auto, aereo, barca, montagne russe e simili), affezioni respiratorie dominate dalla tosse, infarto miocardico, gastroenterite, epatiti, appendicite, colecistite e pancreatite. Vomito tossico : può derivare da una causa esogena (effetto collaterale o tossico di farmaci, ingestione di alcol o tossine) o endogena (tossicosi gravidica, chetosi ed uremia).
Altre possibili cause del vomito comprendono insufficienza epatica o renale, chetoacidosi diabetica, esposizione a radiazioni e neoplasie in fasi avanzate (indipendentemente da chemioterapia o radioterapia ).
Cosa bere in caso di vomito e diarrea?
I consigli per affrontare la gastroenterite È bene dunque bere molto: via libera ad acqua, tè e tisane, brodi, centrifugati e spremute.
Cosa prendere per il vomito Biochetasi?
Rimedi medicinali Se il vomito è occasionale, potrebbe essere d’aiuto Biochetasi Granulato Effervescente che con i suoi principi attivi contrasta il vomito. È composto dai citrati di sodio e di potassio e dalle vitamine B1, B2 e B6.
Perché il limone fa passare la nausea?
iStock – Il più delle volte è l’ effetto di una cattiva digestione, soprattutto dopo un pasto particolarmente abbondante: le pareti dello stomaco si distendono troppo, dando il via a quella sgradevole sensazione di vomito imminente, Ma non solo: la nausea può comparire anche durante il primo trimestre di gravidanza (a causa dell’aumento degli ormoni), oppure se si soffre di cinetosi, disturbo capace di trasformare un piacevole viaggio in un supplizio. CON LO ZENZERO « Gli effetti antinausea di questa pianta, in grado di stimolare e accelerare lo svuotamento dello stomaco sono ufficialmente riconosciuti», spiega il dottor Emilio Minelli, medico di famiglia ed esperto in medicina naturale a Milano.
- «Fai sobbollire 3 g di radice fresca tagliata a piccoli pezzi in 200 ml di acqua bollente per 5 minuti.
- Lascia il preparato in infusione per altri 10 e poi bevi a piccoli sorsi nell’arco di un’ora», suggerisce l’esperto.
- Se cerchi un’alternativa più semplice, puoi far sciogliere mezzo cucchiaino da caffè di polvere di zenzero in mezzo bicchiere d’acqua.
«Quando sei in procinto di metterti in viaggio, invece, porta con te un pezzetto di radice fresca della pianta, da masticare lentamente. Si tratta di rimedi adatti anche per la nausea in gravidanza, perché non presenta controindicazioni per il bebè in arrivo». CON IL LIMONE Se il disturbo è dovuto a qualche stavizio alimentare puoi correre ai ripari con il limone: «I flavonoidi contenuti nella buccia dell’agrume facilitano i movimenti dello stomaco, agevolando così i processi digestivi ed eliminando anche un’eventuale acidità che, spesso si associa alla nausea», puntualizza il dottor Emilio Minelli. CON ERBE E GRANULI Alcune soluzioni naturali possono essere usate all’insegna del fai da te. Le più efficaci? «La tintura madre di Achillea, per esempio, è indicata se il disturbo è presente da giorni e, magari, è associato alla sensazione di avere un buco allo stomaco, segnale di una probabile gastrite. PROVA ANCHE L’AUTOMASSAGGIO Per contrastare la nausea (soprattutto quella gravidica) si può effettuare il tuina, tecnica che si rifà all’antica medicina cinese, «Con il polpastrello del pollice parti 3 dita sopra la piega del polso e massaggia la zona che arriva alla mano con movimenti dal basso verso l’alto.
Quest’area, chiamata “6 ministro del cuore”, ha un’azione riflessa, in grado di accelerare lo svuotamento dello stomaco. I suoi effetti sono così efficaci che la Food and drug administration lo suggerisce anche per contrastare la nausea indotta dai chemioterapici », spiega il dottor Emilio Minelli, esperto di medicina naturale.
«Se invece il problema si presenta dopo un pasto troppo abbondante, massaggia con i polpastrelli delle dita l’area intorno all’ombelico facendo 100 giri, prima in senso orario e poi antiorario», conclude il dottor Emilio Minelli. Fai la tua domanda ai nostri esperti Articolo pubblicato sul n.29 di Starbene in edicola dal 3/7/2018
Quando andare in pronto soccorso per vomito?
Quando andare al Pronto Soccorso – Quando:
è presente vomito ripetuto, incapacità di assumere liquidi, soprattutto per bambini di età inferiore a 1 anno vi sono altri sintomi che possono portare alla disidratazione come la febbre e numerose scariche di diarrea c’è sangue nel vomito o il vomito è verde o del colore del caffè il vomito è associato a crisi dolorose addominali e sangue nelle feci il vomito è persistente e il bambino ha una malattia cronica grave il vomito si verifica al mattino, specialmente se associato a mal di testa
Quanto dura un virus vomito?
Informazioni generali – Isolati e scoperti nel 1972, i norovirus appartengono alla famiglia dei Caliciviridae, virus a singolo filamento di Rna, e rappresentano uno tra gli agenti più diffusi di gastroenteriti acute di origine non batterica, costituendo così un serio problema nel campo della sicurezza alimentare,
Sono anche comunemente noti come virus di Norwalk, dal nome della città dell’Ohio centro di un’epidemia di gastroenterite nel 1968. Le infezioni causate da norovirus si manifestano soprattutto in contesti comunitari, negli ospedali, nelle case di riposo, nelle scuole o, tipicamente, in ambienti confinati, come per esempio le navi da commercio e da crociera.
Non coltivabili, i norovirus hanno posto qualche problema diagnostico in passato. Fino a qualche anno fa, infatti, era possibile identificarli solo con l’osservazione al microscopio elettronico, date le minuscole dimensioni, o misurando la presenza di anticorpi nel sangue.
- Da una decina d’anni sono stati sviluppati test diagnostici rapidi con l’uso di marcatori molecolari o mediante test commerciali Elisa (acronimo dall’inglese Enzyme-Linked Immuno.
- Assay) per la ricerca del virus da campioni biologici.
- A oggi, sono noti tre genogruppi di norovirus: GI, GII e GIV in grado di infettare l’uomo, sottodivisi in più di 30 genotipi.
Sintomi e decorso Il periodo di incubazione del virus è di 12-48 ore, mentre l’infezione dura dalle 12 alle 60 ore. I sintomi sono quelli comuni alle gastroenteriti, e cioè nausea, vomito, soprattutto nei bambini, diarrea acquosa, crampi addominali. In qualche caso si manifesta anche una leggera febbre.
- La malattia non ha solitamente conseguenze serie, e la maggior parte delle persone guarisce in 1-2 giorni senza complicazioni.
- Normalmente, l’unica misura è quella di assumere molti liquidi per compensare la disidratazione conseguente a vomito e diarrea.
- In particolare, la disidratazione può rappresentare una complicazione più seria per i bambini, gli anziani e i soggetti con precario equilibrio metabolico o cardiocircolatorio, e può quindi richiedere una certa attenzione medica.
Non esiste un trattamento specifico contro il norovirus, né un vaccino preventivo. I meccanismi di immunizzazione contro il norovirus sono poco conosciuti, e secondo i Cdc l’immunità dura solo alcuni mesi: lo stesso individuo quindi può essere infettato dal virus più volte nel corso della vita.
Trasmissione del virus Il virus è altamente infettivo e bastano 10 particelle virali per dare vita a un’infezione. Data la loro persistenza nell’ambiente, che ne permette la replicazione e diffusione anche per due settimane dopo l’infezione iniziale, i norovirus sono difficili da controllare ed è quindi necessario applicare rigorose misure sanitarie per prevenirli e contenerli.
La trasmissione avviene direttamente da persona a persona, per via orofecale o via aerosol, oppure tramite acqua o cibo infetti, ma anche per contatto con superfici contaminate. Nella maggior parte dei casi documentati la trasmissione è avvenuta mediante il consumo di acqua o alimenti contaminati.
L’alimento potrebbe essere contaminato alla fonte, da acque infette, sia nel caso di frutti di mare (in particolare ostriche) sia di verdure fresche o di frutti di bosco. In molti casi, la contaminazione è stata attribuita alle cisterne di raccolta dell’acqua o a piscine e fontane. Sono state inoltre descritte diverse epidemie legate al consumo di alimenti contaminati da parte di un alimentarista, produttore o distributore, subito prima del consumo.
Le epidemie sono spesso associate al consumo di frutti di mare crudi, insalate, frutti di bosco, acqua contaminata, cibi freddi, germogli, erbe e spezie. Misure di prevenzione L’unica forma di controllo efficace del norovirus è l’attuazione di rigorose misure igieniche nella manipolazione e distribuzione di cibi e bevande.
- I norovirus sono piuttosto resistenti nell’ambiente, sopravvivono a temperature sopra i 60°C e anche in presenza di cloro, normalmente utilizzato per disinfettare le acque potabili.
- Inoltre, rimangono nelle feci delle persone infette per almeno 72 ore dopo la guarigione.
- È quindi evidente che solo misure molto stringenti, a partire da un’accurata igiene personale degli addetti alla manipolazione e distribuzione dei cibi, possono prevenirne la diffusione.
Vale in questo caso la serie di norme e consigli tipici della prevenzione di qualsiasi tossinfezione alimentare:
lavarsi le mani molto bene prima di toccare i cibi non lavorare e soprattutto non stare a contatto con il cibo quando si è indisposti, soprattutto se si è affetti da gastroenterite, e fino a tre giorni dopo la guarigione lavare e disinfettare accuratamente tutti i materiali e le superfici (dalle tovaglie e tovaglioli ai grembiuli e teli da lavoro, fino agli utensili) che possano essere venuti a contatto con una persona infetta e/o con il virus utilizzare solo cibi di provenienza certificata, soprattutto nel caso di alimenti che vengono cotti poco, come i frutti di mare o le verdure fresche eliminare tutte le scorte alimentari che potrebbero essere state contaminate da un addetto infetto e/o da altre fonti di norovirus tenere separati i soggetti che portano pannolini e pannoloni, soprattutto in asili e case di riposo, dalle aree dove viene preparato e distribuito il cibo.
Che succede se vomito troppo?
Complicazioni – Praticare regolarmente il vomito autoindotto può comportare diverse complicazioni fisiche; tra le più frequenti ricordiamo:
Lesioni ulcerative all’esofago ed allo stomaco, rottura dello stomaco, riduzione della motilità intestinale e difficoltà digestive croniche. Lesioni abrasive e successivamente infettive dei denti e delle gengive.
Cosa si può mangiare quando si ha la nausea?
Alimenti facilmente digeribili, preferibilmente ricchi di carboidrati, poveri di grassi e non troppo ricchi di proteine. Alimenti ricchi di amido come pane, pasta, riso, patate, crackers, gallette e fette biscottate che aiutano ad assorbire l’acidità in eccesso e aiutano a combattere la nausea.
Dove massaggiare per il mal di stomaco?
I tre punti da trattare – Secondo le scuole mediche con un’impostazione energetica, in caso di mal di stomaco è consigliabile lavorare lungo il percorso del meridiano dello stomaco, cioè sul canale energetico che più direttamente va a irrorare l’organo da curare e che permette dunque di stimolarne la guarigione, ma anche su quelli di altri organi, come la vescica biliare o il fegato, che interagiscono nei fenomeni,
Il primo è posizionato sulla gamba, appena sotto al ginocchio, sul tessuto molle all’esterno della tibia.Il secondo si trova sul dorso del piede, fra l’attaccatura del secondo e del terzo dito.Il terzo sta sull’addome, a una distanza di circa cinque dita sopra all’ombelico.
Effettuate una con il polpastrello su ciascuno dei tre punti, per un minuto. Poi completate il massaggio con una frizione circolare in senso orario sullo stomaco, utilizzando l’intero palmo della mano. : Automassaggio contro il mal di stomaco
Dove è il punto P6?
L’ACUPRESSIONE DEL PUNTO P6 NEIGUAN Gli agopuntori, da oltre due millenni, impiegano il punto P6 (Neiguan) per regolarizzare il funzionamento degli organi situati nella regione toracica, epigastrica ed ipocondriaca. Questo punto P6 è localizzato tre dita traverse al di sotto della piega di flessione del polso, sulla superficie dell’avambraccio.
- Una delle indicazioni elettive per il punto P6 (Neiguan) è la terapia della nausea e del vomito.
- La regolarizzazione della funzione peristaltica dell’esofago e quella dello stomaco unite l’effetto ansiolitico-sedativo, esaurientemente documentati dalla letteratura medica, fanno sì che agopuntura e acupressione trovino una indicazione particolare nella terapia della nausea gravidica, della nausea da viaggio e della nausea da chemioterapia.
Sono tutte situazioni nelle quali entrano in gioco sia l’alterazione della normale peristalsi gastrica, che fattori psico-emotivi. FarmaIdee – Pillole di Salute ⇒ La Nausea Questi 2 bracciali esercitano una pressione calibrata sul punto P6, riproducendo, in modo continuativo ed efficace, gli effetti benefici dell’acupressione.
- La pressione su questo punto P6 dalla medicina cinese consente di controllare con rapidità i sintomi della nausea, secondo il principio dell’agopuntura.
- Particolarmente indicati per la nausea gravidica da, per quella da viaggio, post operatoria, quella da emicrania e da chemioterapia, i bracciali possono essere utilizzati ripetutamente e per lungo tempo e sono lavabili in acqua fredda.
I bracciali P6 Nausea Control® sono tra i più efficaci rimedi naturali contro nausea e vomito in gravidanza. Nell’emicrania i bracciali P6 Nausea Control® Sea Band vanno indossati durante l’attacco (Fase II o Fase III) e, oltre ad eliminare il senso di nausea, possono essere in grado anche di ridurre sensibilmente la percezione del dolore.
La stimolazione bilaterale del punto ha un effetto non solo terapeutico, ma anche preventivo nei confronti della nausea e del vomito. In caso di utilizzo prolungato, si consiglia di togliere i bracciali ogni due/tre ore, massaggiare delicatamente i polsi per qualche minuto e poi ri-indossarli nuovamente.
L’attività anti-nausea ottenuta mediante acupressione è rapida, sicura e, soprattutto, assolutamente priva di effetti collaterali indesiderati. P6 Nausea Control®, non è un farmaco e non interagisce con alcuna terapia farmacologica. Ecco perchè, non avendo alcuna controindicazione, è consigliabile per tutti, adulti, bambini, donne in gravidanza, ecc.
- P6 Nausea Control® è registrato al Ministero della Salute come Dispositivo Medico, Classe 1°.
- Modalità d’uso: è necessario indossare i bracciali P6 Nausea Control® su entrambi i polsi.
- Bisogna posizionare in maniera corretta il suo caratteristico bottoncino “a cupola” sul punto P6.
- Per trovarlo è sufficiente appoggiare le tre dita della mano (indice, medio, anulare) sull’interno del polso, facendo attenzione che l’estremità dell’anulare sia sulla prima piega del polso.
Il punto P6 si trova proprio sotto l’estremità dell’indice, tra i due tendini flessori centrali. Il bottoncino deve portare la cupola rivolta all’interno del bracciale e così può premere sopra il punto P6. Composizione: speciale mix di tessuti anallergici ed elasticizzati, selezionati per garantire una lunga durata ed esercitare una pressione calibrata sul punto P6, riproducendo così, in modo continuativo, gli effetti benefici dell’acupressione.
- Confezione: scatolina con 2 bracciali.
- Nota bene Questa scheda riporta informazioni che non intendono sostituire una diagnosi o consigli del medico, poichè solo il medico può stilare qualsiasi prescrizione e dare indicazione terapeutica.
- Quanto riportato costituisce solamente una guida informativa: infatti gli integratori alimentari, le piante, gli estratti vegetali e i prodotti erboristici non possono essere considerati come sostitutivi in nessun caso di una dieta bilanciata ed equilibrata ed uno stile di vita sano e controllato.
In caso di patologie, disturbi o allergie è sempre bene consultare prima il proprio medico curante. Si informa che, considerata la vastità del catalogo, e il continuo aggiornamento da parte delle aziende produttrici degli articoli commercializzati, le immagini dei prodotti sono puramente indicative, potrebbero quindi non essere totalmente rappresentative del packaging differendo per dimensioni, colori o contenuto. 1) Carta di credi to – CartaSi-Nexi Pagamento sicuro attraverso piattaforma bancaria protetta CartaSi-Nexi. Accettate tutte le carte anche prepagate purchè registrate sul sito CartaSì. L’accredito del pagamento risulta immediato.N.B.: Per effettuare il pagamento con carta di credito tramite la piattaforma CartaSi-Nexi risulta necessario avere precedentemente registrato la propria carta di credito sul sito di CartaSi.
Questo perchè, per ragioni di sicurezza, il pagamento viene autorizzato solo in seguito all’inserimento del codice di verifica che viene inviato da CartaSi tramite sms sul numero di cellulare fornito al momento della registrazione sul sito di CartaSi.2) Carta di credito – PayPal Pagamento sicuro attraverso piattaforma protetta PayPal.
Accettate tutte le carte anche prepagate. L’accredito del pagamento risulta immediato.N.B.: Si può pagare con carta di credito attraverso il circuito Paypal anche senza avere un conto Paypal (accesso come ospite).3) PayPal Avendo un conto PayPal si può effettuare il pagamento dell’ordine accedendo direttamente al proprio account.
L’accredito del pagamento risulta immediato.4) Ricarica PostePay Chiunque può effettuare pagamenti attraverso il sistema PostePay, anche chi non è titolare della carta Postepay. I titolari della carta PostePay possono effettuare il pagamento attraverso internet dal sito www.poste.it, mentre coloro i quali non dispongono della carta Postepay dovranno recarsi presso un qualsiasi Ufficio Postale oppure tabaccheria con Lottomatica ed effettuare un versamento sulla nostra carta Postepay pari all’importo complessivo dell’ordine.
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Quali sono i sintomi di una indigestione?
L’indigestione si manifesta solitamente con sintomi quali gonfiore addominale, pesantezza, bruciore, fino all’eruttazione e alla nausea.
Quanti tipi di vomito ci sono?
Tipi di vomito – È possibile identificare diverse tipologie di vomito, a seconda della causa che l’ha provocato, del contenuto, del colore e della quantità. Vediamole insieme. In base al contenuto distinguiamo tra vomito alimentare, vomito biliare, vomito ematico, vomito caffeano, vomito fecale (o fecaloide) e vomito acquoso.
Vomito alimentare : contiene i residui di cibo che sono stati recentemente ingeriti. Vomito biliare : provoca emissione di bile e quindi avrà un colore che va dal giallo al verde. Vomito ematico : contiene anche tracce di sangue non digerito. Vomito caffeano : ha un colore molto scuro che è causato da residui di sangue rimasti a lungo nello stomaco. Vomito fecaloide : questo tipo di vomito ha un colore marrone scuro e ha un odore di feci perché consiste nella fuoriuscita di residui di cibo che si trovavano nell’intestino. Vomito acquoso : ha il tipico sapore acido e contiene molti succhi gastrici.
In base alla causa, possiamo categorizzare questa condizione in:
Vomito psicogeno : ha cause psicologiche ed è legato a momenti di stress o di ansia. Il vomito di questo tipo si manifesta spesso con conati di mattina, appena svegli ed ha una consistenza acquosa. Vomito in gravidanza (o gravidico) : compare soprattutto nel primo trimestre di gravidanza ed è spesso accompagnato da forti nausee. Vomito riflesso : è una risposta del nostro corpo a stimoli olfattivi percepiti come sgradevoli ma può essere associato anche al mal d’auto, al mal di mare etc Vomito ostruttivo : causato da un’ostruzione che non permette al contenuto gastroenterico di “procedere” normalmente, può essere alimentare, biliare o fecaloide.
In base alla quantità di contenuto gastrico espulso si parla di vomito modesto o vomito a getto, che è la forma più grave e violenta.
Come fermare il vomito in modo naturale bambini?
Cosa mangiare dopo che il bambino ha vomitato? – Diego, dopo una notte insonne per lui e i suoi genitori, si risveglia con un certo appetito. Ma cosa fare dopo che il bambino ha vomitato? O più precisamente: dopo il vomito, cosa far mangiare ai bambini ? Solitamente, quando il vomito è in corso, i bambini non hanno appetito e non è assolutamente necessario forzarli ad assumere cibi.
- Diverso è il discorso per acqua e liquidi, che vanno assunti per garantire l’idratazione dei piccoli; in particolare, i bambini allattati in modo esclusivo devono necessariamente continuare ad assumere latte materno.
- Per i bambini alimentati con la formula è preferibile invece sostituire il latte artificiale con del reidratante orale (i cosiddetti “sali”), soluzione molto equilibrata e utile per contrastare la perdita di acqua e sali minerali.
La soluzione reidratante orale può essere somministrata anche ai bambini più grandi, più volte nell’arco delle 24 ore, fino a quando il piccolo non smette di vomitare e riprende ad alimentarsi normalmente. Quando torna l’appetito seguiamo le preferenze dei bambini per capire cosa offrire loro.
I bambini alimentati con la formula possono riprendere l’assunzione di latte artificiale una volta che il vomito si riduce, senza necessità di sostituzione con altri tipi di formula o di diluire la formula con l’acqua. Per quanto riguarda i bambini che mangiano già cibi solidi, una volta si diceva che in corso di vomito potessero mangiare solo gli alimenti contenuti nella cosiddetta dieta BRAT (acronimo inglese per banana, riso, mela, toast), mentre alle nostre latitudini era invece consigliata la dieta “in bianco”, evitando condimenti e salse.
Ora è stato dimostrato non solo che le diete BRAT o in bianco non sono d’aiuto nel fermare il vomito, ma che oltretutto rischiano di non fornire tutti i nutrienti necessari. D’altro canto, offrire piatti ricchi di grassi non aiuta, perché questi alimenti sono impegnativi per la digestione.
Sono invece da preferire pasti completi a base di cereali (riso, pasta, pane), fonti proteiche leggere (carne o pesce magri, yogurt), frutta e verdura. Anche per i cibi solidi occorre ricordare che mangiare piccole quantità a intervalli regolari aiuta a contenere il vomito. a cura di Normalmente, quando compare il vomito, occorre evitare di somministrare al bambino cibi solidi e offrirgli un poco alla volta (un cucchiaino ogni 5 minuti) liquidi leggermente zuccherati (acqua, camomilla, the) per 6-8 ore dall’ultimo episodio di rigetto.
Attenti però a non dare questi liquidi a grandi sorsi, perché possono stimolare ancora di più il vomito. Evitate in questa prima fase il latte ( offrite però il seno, se allattate ). Quando il vomito è finito si possono dare al bambino cibi leggeri (cracker, pane e miele, riso, pollo lesso, patate bollite; ai bambini più piccoli succo di mela o una banana schiacciata o crema di riso cotta; per il lattante, basta che riprendiate regolarmente le poppate).
il bambino ha meno di 3 mesi; al vomito si associa febbre elevata o forte mal di testa; il bambino non ha urinato nelle ultime 8 ore; compare sangue nel materiale vomitato e il bambino non è raffreddato; il bambino ha mal di pancia da più di 4-6 ore; il bambino ha difficoltà a camminare o è confuso; sospettate un avvelenamento.
Consultatelo senza fretta se il vomito è presente da più di 6 ore in un bambino di età inferiore a 6 mesi; da più di 12 ore se ha fra 6 mesi e 2 anni; da più di 24 ore se ha più di 2 anni. Articolo pubblicato il 23/06/2023 e aggiornato il 18/08/2023 : Come fermare il vomito dei bambini
Quali sono i sintomi di una intossicazione alimentare?
Quali sono i sintomi tipici della intossicazioni alimentari? – I sintomi più tipici delle intossicazioni alimentari sono: nausea, vomito, diarrea e crampi addominali ; può manifestarsi anche febbre alta, Segni e sintomi delle intossicazioni alimentari possono iniziare a distanza di poche ore dopo aver mangiato il cibo contaminato, oppure possono iniziare giorni o addirittura settimane dopo (è il caso, ad esempio, di alcuni fughi letali).
- La malattia può durare da poche ore a diversi giorni o settimane.
- Per la loro scarsa specificità e per la gravità non sempre rilevante, la maggior parte delle intossicazioni alimentari viene trattata a livello casalingo; talvolta vengono scambiate per forma influenzali virali.
- Fortunatamente sono rari i casi di intossicazioni gravi come: il botulismo, la salmonellosi grave, il colera, i carcinomi epatici da tossine fungine, l’avvelenamento da funghi, l’intossicazione grave da piante selvatiche, la paralisi neuromotoria da tossine algali, la morte da tetradotossina ( pesce palla ma non solo), avvelenamenti da residui chimici e pesticidi ecc.
Anche nei paesi più agiati la diarrea e il vomito non sono più un grosso problema grazie all’efficienza del sistema sanitario e delle terapie farmacologiche, ricordiamo che nei paesi del terzo e quarto mondo (Africa, Medio Oriente, Sud America, Sud Est Asiatico) continuano a manifestarsi migliaia di morti ogni giorno per la disidratazione e la malnutrizione imputabili a questo genere di tossinfezioni alimentari.
Quali sono i sintomi di una indigestione?
L’indigestione si manifesta solitamente con sintomi quali gonfiore addominale, pesantezza, bruciore, fino all’eruttazione e alla nausea.